"Abbiamo bisogno di aiuto, fuoco alle porte di Castel di Tusa. Sos". Questo il testo del drammatico messaggio che la scorsa notte il sindaco di Tusa (Me), Angelo Tudisca, ha inviato ai suoi concittadini per chiedere la mobilitazione di tutti mentre un enorme incendio minacciava le case di Castel Di Tusa, a 50 metri dal cimitero della piccola frazione, nelle contrade Serra Medda, Folia, Camone e S.Maria delle Palate, lungo la statale 113. Per la seconda notte consecutiva le fiamme hanno divorato il territorio della provincia di Messina. Complessivamente sarebbero oltre 1.000 gli ettari già bruciati da un rogo appiccato da piromani mercoledì scorso in ben 4 punti a ridosso tra Tusa e San Mauro Castelverde, esattamente al confine tra le province di Messina e Palermo. Alcune famiglie sono state allontanate dalle proprie abitazioni per precauzione, decine di animali d'allevamento sono stati arsi vivi dalle fiamme. Solo all'alba, la situazione a Castel di Tusa era tornata alla normalità, ma come succede ormai da tre giorni nuovi focolai si sono sviluppati. Lingue di fuoco hanno avvolto le contrade al confine con il territorio di Pettineo, nell'unico versante ancora non colpito dal rogo. Loreto, Sant'Ippolito, e Lassanò bruciano ormai da ore. Distrutta anche una parte dell'area archeologica di Alesa e l'intero area protetta a ridosso del centro urbano.(ANSA).