"E' necessario costruire una grande forza popolare, riformatrice e liberale con l'obiettivo di dare consenso elettorale al percorso avviato da Monti". Lo afferma il presidente di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, chiarendo, in una intervista al Corriere della Sera e in un colloquio con Repubblica, che si impegnerà "personalmente perché questo progetto abbia successo" ma "senza rivendicare alcun ruolo o leadership" perché "il problema italiano è cambiare, non comandare. Cambiare un sistema, non qualcuno". Occorre, spiega, "che il Paese prenda atto della disponibilità del premier a continuare il suo lavoro". E oltre a Monti, "occorre mettere in campo una politica diversa da quelle del passato che ci hanno portato sin qui, in una posizione desolante che l'Italia non merita".
"Spingerò l'associazione - dice il presidente della Ferrari - a dare una mano alla prospettiva di un Monti bis con uomini e donne nuovi. Con idee nuove. Per far nascere una nuova politica". Perché ormai lo spettacolo che sta dando la politica è passato "dal cinepanettone all'horror di serie b". Per questo la prossima legislatura, che deve avere come "grande tema la crescita" (tema dal quale "dall'attuale governo sono venute le maggiori delusioni"), non può che essere "costituente, è impossibile pensare di tornare alla conflittualità permanente della Seconda Repubblica".
Niente alleanze, poi, né con il Pdl né con il Pd (ma "dialogo con le persone responsabili"), perché occorre "dare finalmente un approdo agli elettori liberali, democratici e riformisti" che non si riconoscono nei due principali partiti e non possono essere "condannati a disperdere i loro voto in piccoli partiti" ma in un "grande soggetto che abbia l'ambizione di essere il primo partito". Renzi? "E' un fatto nuovo - risponde - una bella dimostrazione di democrazia". Quanto all'Udc, "non ho nessun pregiudizio" dice Montezemolo, ma "non credo basti cambiare la cornice o il simbolo, o reclutare due o tre figure della società civile, per realizzare operazioni di vero rinnovamento". Se invece non si pensa a "una 'Udc 2.0', un remake dello stesso film" ma a "contenuti, idee e rinnovamento vero della classe dirigente allora vale assolutamente la pena aprire un dialogo, senza tatticismi" perché "il tempo in cui si poteva essere per il rigore a Roma e per gli sprechi in Sicilia è finito".
CASINI, CON LUI E MARCEGAGLIA DIALOGO VA AVANTI - "Non sono io l'artefice solitario, è un dialogo che sta andando avanti, sono loro che devono spiegare se sono interessati o meno. Sono due persone che stimo molto e ritengo auspicabile sciolgano le loro riserve e si impegnino nella politica. La politica sarà sempre più pulita tanto più ci saranno persone fuori dal tradizionale circuito dei professionisti, senza tatticismi, con convinzione e generosità". Così Pier Ferdinando Casini, a Tgcom 24, saluta l'ingresso in politica del presidente della Ferrari.
BENE MONTEZEMOLO,MA NON C'E'SOLO LUI E MARCEGAGLIA - "Montezemolo ha fatto una importante intervista, dicendo che serve un momento di incontro. Lui fa da megafono ad un sentimento diffuso, ma noi qui ci siamo guardati bene dal chiamare le stelle, perché l'Italia non è solo quella di Montezemolo e della Marcegaglia e dei tanti altri che meritoriamente si impegnano, ma è quella delle mille platee come questa, degli uomini come voi che la politica la fanno nel quotidiano". Lo ha detto il leader Fli Gianfranco Fini alla convention 'Mille per l'Italià ad Arezzo.
ALFANO, MONTEZEMOLO DOVREBBE FARE CHIAREZZA SU CHI SOSTIENE - "Apprezzo la serietà della posizione politica espressa oggi. Ha dato un importante riconoscimento al Pdl come grande area moderata", lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano in un'intervista a Sky Tg 24 parlando di Luca Montezemolo. "Montezemolo federatore dell'area moderata? Mi pare che la posizione espressa sia che non si candida a questo. Sostiene Monti, che a sua volta non si candida. Credo che occorra fare un po' di chiarezza", ha affermato Alfano.
BERSANI,BASTA SCORCIATOIE,TORNI POLITICA - "Basta scorciatoie e ricette italiche. La politica deve tornare ad essere credibile. Non significa che io voglio che Monti torni alla Bocconi ma in quella situazione ognuno darà il suo contributo". Così Pier Luigi Bersani, dall'assemblea per il sud, si dice contrario ad un Monti bis.
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