Diventare un'icona ha un prezzo: "Ora che sono James Bond ho finito di avere una vita normale". Daniel Craig si confida con Vanity Fair nel cinquantenario di 007. L'ultima superspia al servizio di Sua Maestà, fotografato da Annie Leibovitz, è sulla copertina del numero di novembre della rivista: "Parli a gente del cinema e mi dice che 40 anni fa era diverso: potevi andare al bar, aver un drink, ubriacarti, cadere per terra, divertirti, rilassarti, e nessuno l'avrebbe mai saputo.
Oggi tutti hanno una macchina fotografica nel cellulare. Non che lo voglio fare", ha detto Daniel a Vanity Fair evocando l'onnipresenza delle fotocamere dei cellulari che hanno messo in piazza, ad esempio, i 'gioielli della Corona' del principe Harry a Las Vegas. "Non che mi voglia veramente ubriacare. Il mio è solo un esempio. Non puoi più avere una vita normale una volta che diventi Bond. Perché diventerà sicuramente di dominio pubblico se ti ubriachi al bar o fai il bagno nudo in spiaggia. Cose che la gente normale fa una volta ogni tanto e io non posso più fare. Il che è triste: a me piacciono i bar".
Alla vigilia dell'uscita nelle sale di Skyfall il 23esimo Bond per la regia di Sam Mendes (negli Usa esce il 9 novembre), Craig riflette sul personaggio creato da Ian Fleming di cui lui é l'ultimo interprete. 'Il mio Bond e' diverso da quello di Pierce Brosnan, e Pierce non faceva quel che faceva Roger Moore Sean Connery o Timothy Dalton. I tempi sono cambiati. Piece usava dire che è come essere responsabile per un piccolo paese, lo devi proteggere diplomaticamente. Adesso tocca a me, ma non posso dirvi che mi piaccia veramente". Craig, che ha girato nella parte della superspia britannica da Casino Royale del 2006, ha anche minimizzato la polemica sulla conversione di Bond dal martini alla birra: "Non esageriamo. Si è parlato di disgustoso piazzamento del prodotto. Heineken ci aveva offerto una montagna di soldi, e c'é il loro marchio sullo sfondo di una ripresa. Ma non è vero che adesso Bond beve Heineken. 007 beve di tutto: martini, birra, champagne. E anche se paga, Heineken ci rispetta. Non ci ha chiesto di fare smorfie di apprezzamento quando in scena bevo la loro birra".