Mantenere un'auto costa sempre di più. Quest'anno per un veicolo di media cilindrata, gli italiani spenderanno 4.628 euro, 588 euro in più rispetto a dodici mesi fa. Un aumento, quindi, del 15%. Il dato emerge da un'elaborazione dell'Amoer, l'Associazione per una mobilità equa e responsabile, su dati dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, presentata oggi a Torino nell'ambito della manifestazione 'Missione Auto 2012''. Il cielo sul mondo dell'auto si arricchisce dunque di ulteriori nubi.
Al crollo delle immatricolazioni - 1.090.627 nei primi nove mesi dell'anno, -20,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 -, si accompagna l'incremento dei costi per chi la macchina ce l'ha già. Gran parte dei 588 euro di incremento, evidenzia l'Amoer, deriva dal prezzo della benzina. A fine 2012 il costo annuo salirà di 420 euro per auto: dai 1900 euro del 2011 a 2.320.
La parte restante è dovuta all'assicurazione (1.198 euro, +7%), ai parcheggi/pedaggi (363 euro, +17%, la componente cresciuta maggiormente in percentuale) e della manutenzione (747 euro, +5%). Ma non è tutto. Se a questa cifra si aggiungono altre tre voci come le spese per il bollo, il costo di acquisto (distribuito su dieci anni) e il costo dei mancati interessi sul capitale utilizzato per l'acquisto dell'auto (calcolato sempre per dieci anni), per mantenere un auto servono addirittura 7.073 euro. "Si tratta di cifre spropositate - sottolinea l'Amoer -. Per questo si fa sempre più urgente un intervento del Governo per la diminuzione delle accise sui carburanti e per l'incremento della competitività nel settore delle assicurazioni (cresciute dal 2001 del 109 per cento)".
Nella due giorni torinese di "Missione Auto", dedicata alla denuncia delle vessazioni sull'auto e alla ricerca i soluzioni per superare la crisi del settore, il think tank dell'Amoer ha avanzato una proposta pensata per far ripartire il mercato delle immatricolazioni. L'idea è quella di utilizzare una nuova iniezione di liquidità che la Banca Centrale Europea potrebbe effettuare per il mercato dell'auto favorendo, attraverso le finanziarie delle case automobilistiche, il credito al consumo per chi vuole acquistare un'auto. "E' una strada già percorsa in Francia da Peugeot e in Germania da Volkswagen - rileva Bernardo Bertoldi, docente di Economia e direzione delle imprese all'Università di Torino - e che potrebbe favorire soprattutto i giovani".