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Studenti in piazza
in 90 città

Gli studenti italiani scendono in piazza in 90 città italiane per 'difendere il proprio futuro''. La giornata di mobilitazione nazionale del 12 ottobre è stata lanciata dall'Unione degli studenti quest'estate, per manifestare contro la svendita della scuola pubblica e la distruzione dell'università, ha avuto una grande diffusione e preannuncia l'apertura di un autunno di mobilitazione intenso"

ROMA - Sono diecimila, secondo gli organizzatori, i manifestanti a Roma. Il corteo degli studenti, soprattutto ragazzi dei licei e le scuole superiori, é partito da piazza della Repubblica incrociandosi con i manifestanti della Cgil. I ragazzi sfilano con le carote in pugno, "simbolo dell'inutile presente". "Abbiamo portato delle carote in piazza per ribadire al ministro Profumo - hanno spiegato gli studenti - che le nostre scuole e le nostre università in questi anni hanno visto solamente il bastone, ma che di qualche carota presentataci come fosse un regalo, noi non ne abbiamo bisogno. Questi ortaggi glieli riportiamo". "La scuola non è in vendita. Risorse - stop Aprea - diritto allo studio". Dietro questo striscione centinaia di studenti sono partiti in corteo a Roma da piazza della Repubblica per raggiungere piazza S.S.Apostoli, davanti alla prefettura. Gli studenti protestano per rivendicare il diritto all'istruzione nel giorno dello sciopero nazionale dei lavoratori della scuola. Il corteo incrocerà i manifestanti della Cgil partiti da piazza dell'Esquilino, che confluiranno all'interno della manifestazione degli studenti.

MILANO - In migliaia hanno risposto all'appuntamento lanciato dai collettivi studenteschi Laps, per le superiori, e Link, per gli universitari, a difesa di un'iscrizione pubblica. Partiti come di consueto da largo Cairoli tra cori, musica e fumogeni, i ragazzi sfileranno per le vie del centro fino a raggiungere piazza Duca d'Aosta a fianco alla Stazione Centrale. 'Fuori la mafia dalla Regione': è questo il testo del manifesto con cui gli studenti che stanno sfilando in centro a Milano hanno tappezzato la filiale Unicredit di piazza Cordusio, oggetto anche del lancio di uova e fumogeni. La manifestazione organizzata da diversi collettivi studenteschi e universitari, conta circa tremila partecipanti, ed è aperta dallo striscione 'Aprea (assessore regionale all'Istruzione, ndr) e Formigoni dimissioni'. Il corteo punta a concludere la propria marcia sotto Palazzo Lombardia.

TORINO - Gli studenti in corteo hanno lanciato carote contro la sede del Miur per protestare contro la frase del ministro Francesco Profumo che nei giorni scorsi ha detto che con gli studenti serve il bastone e la carota. "La settimana scorsa - hanno detto gli studenti ricordando gli scontri con la polizia dell'ultima manifestazione - con noi hanno usato il bastone. Oggi noi usiamo le carote". Hanno poi acceso anche alcuni fumogeni.

BOLOGNA - "Ci scusiamo per il disagio, stiamo scioperando per voi". Sono le parole scritte su un nastro giallo e nero con cui è stata circondata la fontana di piazza Nettuno a Bologna, per sigillarla simbolicamente, nel giorno di mobilitazione nazionale della scuola. Anche nel capoluogo emiliano gli studenti - circa 800 e in maggioranza delle scuole superiori - si sono riuniti per un presidio. "Più rappresentanza meno privati ladri ladroni", è lo slogan su uno striscione posto davanti ad un palchetto, organizzato dalla Flc Cgil, dove si alternano interventi a sostegno della scuola pubblica. E' presente anche un gazebo dei comunisti italiani.

ANCONA - Traffico in tilt nel centro per lo sciopero della Flc Cgil e il corteo della Rete degli studenti medi contro i tagli del Governo alla scuola pubblica. Circa 500 docenti e studenti hanno attraversato a piedi la Galleria del Risorgimento, bloccando la circolazione delle auto. In testa al corteo, diretto verso la sede della Regione e scortato da polizia e carabinieri striscioni con la scritta 'La scuola non e' un bancomat', e 'Profumo, l'unico inadeguato sei tu'.

CAGLIARI E ORISTANO - L'autunno caldo della scuola è iniziato anche in Sardegna. In centinaia sono scesi in piazza a Cagliari e a Oristano, come in una sessantina di città italiane. Studenti a fianco di insegnanti di ruolo e precari, personale amministrativo e tecnico. Ma anche gli operai dell'Alcoa di Portovesme si sono uniti con uno striscione. Per i lavoratori della scuola è stata una adesione allo sciopero nazionale indetto dalla Flc-Cgil contro la spending review che sottrae risorse al settore della istruzione pubblica sarda già in ginocchio, e per chiedere il rinnovo del contratto scaduto nel 2009 e l'ingresso di giovani e precari. Tanti ruoli diversi e un solo grido: "L'istruzione pubblica sta finendo in pezzi, difendiamola". I manifestanti hanno raggiunto piazza Repubblica, sede del concentramento e da qui un serpentone umano ha percorso le vie del centro città verso viale Trieste sede dell'Assessorato Regionale della Pubblica istruzione.

SICILIA - Studenti, precari, docenti e personale Ata. Circa duemila persone, secondo gli organizzatori, stanno partecipando a Palermo alla mobilitazione del mondo della scuola, indetta dalla Cgil in molte piazze italiane, e dalla rete degli studenti medi. Il lungo serpertone è partito da piazza Verdi, con in testa al corteo lo striscione della Rete degli studenti medi: "Una scuola di qualità ce la chiede l'Europa". I ragazzi sono diretti a piazza Indipendenza, dove la manifestazione si concluderà con gli interventi di precari, sindacalisti e studenti, che chiedono all'Assemblea regionale che verrà, (nell'isola si vota il 28 ottobre ndr), di varare una legge sul diritto allo studio. "Chiediamo un provvedimento diritto allo studio - dice il coordinatore provinciali della rete degli studenti Andrea Manerchia - che preveda massicci investimenti per l'istruzione pubblica, l'edilizia scolastica, il welfare studentesco e la didattica". Cortei e manifestazioni sono stati organizzati anche in altre città e medi centri della Sicilia da Trapani a Mazara del Vallo, ma anche a Catania, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Enna, Barcellona Pozzo di Gotto e Vittoria. "La massiccia partecipazione all'iniziativa è da ricondurre anche agli ulteriori tagli delle ultime ore operati dal governo nazionali - aggiunge il segretario regionale della Flc Cgil Giusto Scozzaro - centinaia di persone sono scese in piazza per rivendicare il diritto all'istruzione e a una scuola di qualità".

 

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