Aperto nel segno della crisi, il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude con un calo di visitatori del 22% (sono stati 176 mila) rispetto alla passata edizione, ma con segnali di moderato ottimismo e la volonta' di un cambio di passo per rispondere alle nuove esigenze del mercato.
''Il calo dei visitatori non e' una sorpresa - dice la presidente di Fiera di Genova spa Sara Armella - ma gli operatori segnalano una ripresa delle vendite e dei contatti qualificati soprattutto con l'estero''.
Il Salone va verso una riprogettazione. ''Recepiamo le indicazioni degli operatori - afferma Armella - la necessita' di un cambio di passo che si traduce in un salone piu' leggero'', tradotto, meno costoso per gli espositori, ''e con piu' spazi espositivi in acqua, piu' pensati per le prove in mare, intensificando l'esperimento di quest'anno''.
Armella sottolinea l'intenzione di collaborare con Ucina Confindustria Nautica per venire incontro agli operatori in uno scenario completamente mutato. Nel 2012 il fatturato previsto della nautica italiana è tra 2,5 e 2,7 miliardi di euro (era 6,4 mld nel 2008) e negli ultimi quattro anni il comparto ha perso 20.000 posti di lavoro. L'edizione 2012 e' stata segnata anche dall'assenza alla cerimonia inaugurale degli imprenditori per protesta contro la scarsa attenzione da parte del Governo verso il settore. Le parti pero' ieri si sono incontrate grazie alla riunione che Ucina ha avuto con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, in prefettura a Genova, che ha annunciato misure di supporto e poi ha visitato il Salone.
Armella ha ricordato il lavoro svolto sul piano dell'internazionalizzazione ma anche nel segno di un avvicinamento dei giovani al mare: oltre 4.000 bambini si sono cimentati in iniziative multidisciplinari acquatiche. Per l'anno prossimo, cambio di scenario e cambio di passo. La riprogettazione del salone, dice Armella, e' un tema fondamentale al quale ''non ci vogliamo sottrarre''.
''Sul versante di Fiera di Genova - precisa - si stanno facendo tutti gli sforzi nel segno della riduzione dei costi e dell'attenzione ad un mondo che cambia. Ci siamo impegnati quest'anno per far scendere i costi del 30%, abbiamo ridotto i dirigenti da quattro a uno. Stiamo affrontando un doloroso processo di riorganizzazione che tiene conto proprio del nuovo andamento della nautica e del settore nautico. Inizieremo purtroppo nei giorni a venire un processo di cassa integrazione''.
''Le riforme che propone Ucina - ha concluso Armella - sono riforme a costo zero che possono essere attuate con il lavoro e la buona volonta' e credo che possano essere cantierabili in tempi abbastanza stretti. Questo e' il momento in cui non bisogna dividersi, non bisogna lacerarsi, nemmeno con Ucina ovviamente. Semplicemente lavorare molto per tradurre al meglio l'esigenze di un' economia che e' gia cambiata''.
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