Preoccupati, ma impotenti i gestori dei quattro impianti di carburante della Tamoil, nelle aree di servizio di Cosenza, Rogliano e Frascineto sulla Salerno-Reggio Calabria, aspettano che la vertenza tra il gruppo petrolifero e l’ANAS sui lavori di ammodernamento degli impianti si sblocchi. Per loro e i circa 70 dipendenti si fa sempre più concreto lo spettro della cassa integrazione. Da settimane non ricevono il rifornimento e le pompe sono a secco. A risentire di questo stop anche le attività collaterali delle stazioni di servizio tra cui i punti bar-ristorante che vedono calare giorno dopo giorno i clienti. Le aree sono praticamente vuote. I gestori sono sfiduciati. “Non riusciamo a capire cosa succede, riunioni su riunioni – dicono – senza un nulla di fatto”. Nonostante gli impegni e l’intervento della provincia di Cosenza il braccio di ferro tra l’ANAS e la Tamoil prosegue, anzi pare che il gruppo petrolifero sia intenzionato a mollare i 4 distributori sul tratto cosentino dell’autostrada. A pagarne le spese i lavoratori e i cittadini. Sul tratto sud dell’A/3 il fermo degli impianti significa decine e decine di chilometri senza poter fare rifornimento.