Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Schettino in aula
per la terza volta

Il comandante Francesco Schettino partecipa anche al terzo giorno di udienza per l'incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia, in corso al Teatro Moderno di Grosseto. Schettino è entrato in aula stamani passando, come nei giorni scorsi, da un ingresso secondario, e dopo essersi soffermato in strada salutando fotografi, giornalisti e operatori delle tv assiepati in alcuni giardini privati. "Buongiorno, buon lavoro a tutti" ha detto brevemente Schettino prima di recarsi in aula con i suoi avvocati e consulenti. Schettino indossava un abito scuro e si è mostrato cordiale.

SCHETTINO, 'ENTRA ACQUA, TANTO E' CALMA PIATTA' – "Stiamo imbarcando acqua, tanto é calma piatta". Sembra quasi una battuta quella che il comandante Schettino fa al telefono con le Capitanerie di Porto di Livorno alle 22.32 del 13 gennaio, dunque 47 minuti dopo aver portato la Concordia sullo scoglio davanti al Giglio e quando già era chiaro a tutti, lui per primo, che la nave stava affondando. Tanto che la successiva affermazione è forse la più vera, uscita dalla sua bocca quella notte: "e poi ci pensi Dio". La telefonata è riportata nella perizia del Gip di Grosseto - che è l'oggetto della maxiudienza per l'incidente probatorio in corso al teatro Moderno - nella parte relativa alle comunicazioni tra la plancia e le autorità marittime competenti. Ed è proprio una di queste, la Capitaneria di porto di Livorno, che alle 22.25 chiama la plancia per chiedere un aggiornamento della situazione. A rispondere è Schettino: "stiamo valutando una via d'acqua…abbiamo una falla… - dice il comandante – vi chiediamo R/r in assistenza che ci tira su". Una voce non identificata, aggiunge: "e tutti i passeggeri hanno indossato i giubbotti di salvataggio…nessun ferito…la falla non è ancora identificabile, falla squarcio lato sinistro". Un minuto dopo, alle 22.26.46 la Capitaneria chiede: "la falla si è verificata a causa di che cosa?". Risponde il vice di Schettino, Ciro Ambrosio. "non è ancora identificato…falla per uno squarcio lato sinistro"”. Passano sei minuti e stavolta è Schettino che chiama le Capitanerie: “praticamente – dice – stiamo imbarcando acqua”. E aggiunge: “tanto è calma. E poi Dio ci pensi, non abbiamo problemi, dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia..con molta velocità”.

RISARCITO IL 67% DEI NAUFRAGHI NON FERITI - Ad oggi, su più di 3.050 passeggeri che non hanno avuto danni fisici, circa il 67% ha accettato il risarcimento offerto. Lo rende noto la Compagnia Costa Crociere che spiega: "Un ulteriore 23% comprende sia quanti non hanno accettato la nostra proposta sia quanti non hanno ancora risposto, mentre si ha evidenza di azioni legali per circa il 10%. Le famiglie dei deceduti e gli ospiti feriti e che hanno richiesto trattamento medico ricevono una proposta separata che prenderà in considerazione i singoli casi". La cifra del rimborso si aggira su una media di 14.000 euro a naufrago ovvero 11 mila euro di base più un rimborso spese che varia a seconda della situazione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia