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Compagni ed insegnanti
in lacrime davanti
all'ospedale

Carmela Petrucci
Decine di amici e compagni di scuola stanno cercando di dare conforto a Giuseppina Mercurio e Serafino Petrucci, i genitori di Carmela, la diciassettenne assassinata dall'ex fidanzato della sorella Lucia, rimasta gravemente ferita nella colluttazione. Lucia Petrucci è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Cervello di Palermo dove c'e un viavai di parenti e amici. "Non vogliamo parlare con i giornalisti - dice il padre di una delle compagne di scuola della ragazza morta - stiamo cercando di superare questo terribile dolore stando vicino ai nostri ragazzi che si chiedono il perché di tutto questo. Cerchiamo di capire anche cosa sbagliamo noi genitori". All'arrivo dei genitori in ospedale lacrime e abbracci. La madre delle due sorelle, stringendo le compagne di classe di Carmela e Lucia, ha singhiozzato dicendo: "ve lo ricordate com'era bella Carmelina?". La donna deve anche stare vicina alla figlia sopravvissuta, che ancora non sa della morte della sorella. 

"Lucia non sa ancora che la sorella è morta, aspettiamo, prima di trasferirla nel reparto di chirurgia, che gli psicologi le diranno cosa è accaduto. E' indispensabile che non lo sappia da amici, peggio ancora dai media". Lo ha detto il dottor Giuseppe Termine, che ha operato Lucia Petrucci, la diciottenne palermitana accoltellata dall'ex fidanzato, Samuele Caruso, che ha assassinato la sorella della ragazza, Carmela, intervenuta nella colluttazione. "Oggi - ha aggiunto il medico - Lucia mi ha detto: 'sono contenta che con me c'é mia madre, ma si ferma poco perché poi deve andare da mia sorella che è ricoverata in un altro ospedalé". Una equipe di psicologi sta seguendo sia Lucia che i genitori e aspetta il momento giusto per comunicare alla ragazza la morte di Carmela. "Lucia - continua il medico - ricorda tutto quello che è successo, anche che la sorella è stata ferita alla gola. Si aggrappa alla possibilità che Carmela possa guarire". La ragazza sopravvissuta ha raccontato agli investigatori che a chiamare la polizia è stata una vicina di casa che ha visto lei e la sorella nell'androne della loro abitazione distese a terra dopo l'aggressione. E' stata Lucia a fare agli investigatori il nome dell'aggressore che avrebbe aspettato le due sorelle all'interno del portone di casa facendosi aprire con una scusa dai condomini.(ANSA)

 

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