Il Codice Purpureo di Rossano Calabro, uno dei più importanti e preziosi reperti artisti calabresi, protagonista a Roma all’inaugurazione solenne dell’Anno Accademico della Scuola di Alta Formazione per Restauratori, presso l’ICRCPAL (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario) il prossimo 25 ottobre. Il “Codex Purpureus Rossanensis” fu scoperto all’interno della sacrestia della Cattedrale di Maria Santissima Achiropita di Rossano da Adolf von Harnack e pubblicato subito dopo nel 1880. Oggi è conservato presso l’ICRCPAL per essere studiato, analizzato e forse restaurato. Il codice è un manoscritto greco, in maiuscola biblica, la scrittura dei più antichi testi della civiltà cristiana databile tra il IV e il VI/VII secolo. Il nome “Purpureus” si deve al colore delle sue pagine, purpuree “violacee” perché colorate con la porpora. Il prezioso manoscritto contiene l’intero Vangelo secondo Matteo e quasi tutto quello di Marco oltre una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Si tratta di un testo mutilo di cui rimangono 188 fogli degli originari 400. Contiene anche una serie di miniature che illustrano alcuni dei momenti più significativi della vita e della predicazione di Gesù. Il progetto di conservazione, tutela e restauro e il nuovo allestimento museale del Codice Purpureo di Rossano nascono da un’idea progettuale fortemente voluta dalla Soprintendenza BSAE della Calabria subito condivisa dalla Curia di Rossano. L'ostensione del codice in vetrina condizionata, due presentazioni multimediali e due pannelli con la documentazione fotografica della diagnostica sono alcuni dei momenti in cui si articolerà l’iniziativa di sabato a Roma a cui parteciperanno personalità istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, rappresentanti della diocesi di Rossano, tecnici dell’ICRCPAL e insigni studiosi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia