Una nuova indagine. Su un delitto di mafia rimasto impunito. L’ha chiesta alla Procura generale di Catanzaro, Paolo Panaro, figlio d’un commerciante assassinato trent’anni addietro in circostanze mai chiarite. Un commerciante di cui è stata successivamente dichiarata dal Tribunale di Paola la «morte presunta» e della cui uccisione parla, invece, l’ex boss della cittadina tirrenica, Giuliano Serpa. Un caso insoluto, caratterizzato da paradossi e singolari colpi di scena, di cui viene adesso sollecitata la riapertura. Pompeo Panaro venne ucciso dalla ‘ndrangheta e sepolto nelle campagne di Paola il 28 luglio del 1982. Nella sua ultima sera di vita terrena il commerciante, che era stato anche
assessore comunale e dirigente della Dc, s’allontanò dal negozio di generi alimentari che gestiva in via Duomo, dicendo alla moglie d’aspettarlo in piazza IV novembre. Una piazza dove, però, non arrivò mai. Il suo corpo venne ritrovato, ormai ridotto a pochi resti, il 16 giugno del 1983 in località Trifoglio. Giallo risolto?
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