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In migliaia
per l'addio a Carmela

La chiesa di Sant'Ernesto stracolma, fiori, biglietti e uno strazio senza confini. Palermo ha dato l'ultimo saluto a Carmela Petrucci, la 17enne uccisa venerdi' scorso a Palermo da Samuele Caruso, l'ex fidanzato della sorella. Parenti, amici, compagni di scuola ma anche tanta gente arrivata da vari quartieri della citta' per l'addio a questa giovane che 'per il suo coraggio e la sua dignita' ricevera'' una medaglia al valor civile dal presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha mandato anche un cuscino di fiori.

Un fragoroso applauso delle oltre mille persone presenti ha accolto l'ingresso del feretro bianco di Carmela. Incontenibile il dolore dei genitori. Tanti gli striscioni portati dai palermitani alla celebrazione. In uno c'è scritto: "Un assassino ha spezzato le ali di un angelo. Noi donne siamo carne da macello".

"Affrontiamo un momento di prova appesantito da tanti perché. Dentro di noi troviamo anche rabbia e dolore, ma riconosciamo che ciò non risolve il vuoto che continuiamo a vivere. La rabbia è sempre una sconfitta e questa mattina non possiamo essere perdenti" ha detto il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, nell'omelia. "Dobbiamo tenerci uniti, forti in un unico abbraccio - ha detto Romeo - Dobbiamo stringerci forte intorno a Carmela che in modo diverso continua ad essere in mezzo a noi e ci dice il suo grazie per trovarci tutti qui". "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio - ha aggiunto -. E' il momento in cui la nostra fede deve farsi preghiera. Anche quel poco di fede che rimane raziato, depredato dalla tragicità degli eventi, dalle lacrime della nostra sofferenza. Solo Gesù Cristo, che ha vinto la morte, può risollevarci e ridare speranza al nostro cuore". "Sono grato a Dio - ha detto il parroco Carmelo Vicari rivolgendosi ai genitori della vittima - perché ha dato alla nostra comunità l'opportunità di ospitare e custodire la vostra bambina. Noi vi seguiremo fino alla fine". Il vescovo ha fatto anche un accenno a Samuele Caruso: "La nostra fede si fa preghiera anche per Samuele perché possa intraprendere il cammino del pentimento. Le vittime non sono solo Carmela e Lucia, siamo noi, il liceo, la famiglia, Palermo intera. La nostra preghiera è per Carmela - ha proseguito - che noi amiamo contemplare sorridente, ma anche per Lucia che grazie al sacrificio della sorella tornerà a sorridere tra qualche tempo. Ci stringiamo attorno alla famiglia con il nostro silenzio rispettoso e partecipe". "Se si confonde l'amore con il possesso, allora ogni volta che l'altro si dimostra diverso da come si vorrebbe, si rimane deluso. Cari giovani, tenete bene aperti gli occhi" ha detto ancora l'arcivescovo. "Quando ci scontriamo con la realtà - ha spiegato - esplode il conflitto, quando non incontriamo il consenso ci troviamo sguarniti di serenità. L'incontro fra due persone è l'incontro fra due libertà. Non dobbiamo finire nella superficialità di universi virtuali dove posso far vedere solo ciò che mi conviene e pretendo dall'altro solo ciò che mi piace".

"Spero che nessun padre debba più piangere la morte della figlia uccisa da una mano vile. Chiediamo che la violenza sulle donne sia punita e repressa senza sconti di pene" ha detto della vittima, leggendo una lettera del padre Serafino, al termine dei funerali. I genitori, in lacrime all'altare, non se la sono sentita di parlare e hanno affidato le loro parole al parente. "L'immenso dolore che ci ha colpiti non troverà mai fine, questo dolore segnerà tutta la nostra vita - ha scritto ancora Petrucci nel suo messaggio - Ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini".

"Com'era Carmelina? Era precisa, ordinata, studiosa, il suo sogno era diventare pediatra per aiutare tutti. Ringrazio tutti, parenti, amici, compagni di scuola, professori" ha scritto Giusi, la madre della ragazza. "Ringrazio il personale di Villa Sofia - ha proseguito - pregate per Lucia e Antonino che hanno bisogno di tanto affetto per superare questo momento". Anche il fratello di Carmela, Antonino, ha voluto scrivere un pensiero per la sorella uccisa e per l'altra, ancora ricoverata. "Carmela era una persona meravigliosa - dice - Un angelo e me l'hanno portata via. Chiedo di pregare per Lucia perché metà di lei è andata via. Dico a tutti di stare vicini ai propri genitori perché non c'è niente di più importante della famiglia".

"Cosa si dice in questi casi? Idee confuse si accavallano nella nostra mente. Paura di non essere all'altezza perché non potevamo mai immaginarci di trovarci in un'aula vuota per ricordare te che sei ancora viva nei nostri cuori" dicono invece i compagni del liceo Umberto I di Palermo. Interrotti dalla commozione hanno letto il loro pensiero per la loro amica. "Ti immaginiamo in quel banco - proseguono - , sentiamo la tua voce, ti vediamo sorridere all'ennesimo buon voto. Tu rasentavi la perfezione e spesso abbiamo cercato di emularti. Come sai, l'invidia nasconde la più profonda ammirazione". "Continuerai a sorridere per sempre - aggiungono - immersa nei libri e innamorata della vita. Prenditi cura di Lucia, non permetterle di vivere nell'ombra, dalle la forza che si merita per ricominciare da capo. All'inizio sarà sovrastata dalla paura ma forse un giorno anche lei riprenderà a sorridere e ad amare. Sappiamo che sei in un posto migliore, la vincerai tu questa battaglia, l'hai gia vinta".

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