Hanno passato la notte all'aperto gli abitanti di Mormanno, uno dei centri più colpiti dal sisma di ieri. Le case vuote e lesionate del centro storico, i vicoli con i calcinacci di mura che si sono sgretolate a causa della forte scossa di terremoto, con il buio è arrivato anche il freddo ed il sibilo sinistro del vento. Un paese fantasma, sconosciuto agli stessi abitanti. I ventisei sopralluoghi effettuati dalle forze dell'ordine hanno stabilito che undici abitazioni sono inagibili e sgomberato alcune famiglie, 40 persone che hanno trovato ricovero presso la palestra della scuola. Tra la gente, già provata dal continuo traballare della terra, c'è paura. Così anche chi non ha subito danni, ha preferito lasciare la casa e trasferirsi altrove. L'elenco dei disagi si allunga. Ieri l'ordinanza del sindaco che ha vietato l'utilizzo dell'acqua in quanto non potabile. Seriamente compromesso l'ufficio postale del centro del Pollino. La macchina dei soccorsi è al lavoro. Il fronte istituzionale si è mobilitato. Ieri sono arrivati il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio ed il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Intanto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sta seguendo l'evolversi della situazione attraverso i prefetti ai quali ha chiesto di rappresenatre la propria vicinanza alle comunità colpite dal terremoto. Nelle scorse ore nuove lievi scosse ed oggi a complicare le cose anche il maltempo.
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