Lunedì 23 Dicembre 2024

Morta l'architetto
Gae Aulenti

Gae Aulenti
Gae Aulenti è morta ieri sera a Milano nella sua abitazione. Nata nel 1927 era malata da tempo. L'architetto, famosa fra l'altro per il progetto del Musee d'Orsay di Parigi, ha lavorato fino all'ultimo.

Nata a Palazzolo della Stella, in provincia di Udine, Gaetana Aulenti si è laureata al Politecnico di Milano nel 1953. Nella sua lunga carriera ha firmato progetti come la ristrutturazione di Palazzo Grassi, l'Asian Art Museum di San Francisco, l'allestimento del Museo Nazionale d'Arte moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi, il progetto di Piazzale Cadorna a Milano, il Museo d'arte catalana di Barcellona, le ex Scuderie del Quirinale.

Dal 1955 al 1965 ha fatto parte della redazione di Casabella-Continuità diretto da Ernesto Nathan Rogers. Sul fronte universitario è stata a Venezia assistente di Giuseppe Samonà dal 1960 al 1962, e poi dal 1964 al '69 assistente di Ernesto Nathan Rogers al Politecnico. Ha anche collaborato con il regista Luca Ronconi insegnando, fra l'altro, progettazione teatrale a Prato negli anni Settanta. Molti i premi e i riconoscimenti che ha ottenuto fra cui la Legion d'Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di commandeur dans l'ordre des Artes et des Lettres. Fra i ruoli che ha ricoperto quello di presidente dell'Accademia di Belle arti di Brera. Divorziata, lascia una figlia.

Uno degli ultimi interventi di restauro curati dall'architetto Gae Aulenti è quello di Palazzo Branciforte, un edificio della fine del '500 in pieno centro storico di Palermo, inaugurato il 23 maggio scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dal 2005 il palazzo, vecchia sede del Monte dei Pegni di Santa Rosalia, e' di proprietà della Fondazione Sicilia (ex Banco di Sicilia). Nel 2008 sono iniziati i lavori di restauro durati quattro anni. La Aulenti ha voluto ridare vita all'intero complesso, mantenendo le testimonianze del passato e prevedendo "contaminazioni" contemporanee in alcuni ambienti interni. La mano lieve e decisa dell'architetto ha poi permesso di fornire sicurezza all'immobile, garantendo un ripristino fisiologico dei luoghi, senza alcuna invasività, ma con la cura di dare alla nuova dimora prestigio e funzionalità. Durante il restauro sono stati ripristinati gli spazi più significativi che, a causa di vari bombardamenti avvenuti in epoche diverse, avevano perso la loro funzione originaria: si tratta della strada interna che unisce i due ingressi, del cortile principale e delle scuderie al piano terra. La perla dell'edificio è la struttura lignea, ultima testimonianza del Monte dei Pegni di Santa Rosalia, ricca di storia con le sue scaffalature in legno, le scale interne, i palchetti, i ballatoi e gli spazi per custodire gli oggetti lasciati dai palermitani negli anni in cui il palazzo era la sede del Monte dei Pegni. Le altissime scaffalature che raggiungono il tetto sono state costruite dopo il bombardamento del 1848: un labirinto di luci e ombre che dà ulteriore fascino all'antico palazzo e dove è stata allestita una mostra fotografica dell'ANSA sui vent'anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. "Inizialmente, visto come era ridotto il palazzo, ero un po' scettica sul suo pieno recupero - aveva spiegato Gae Aulenti durante la conferenza stampa sulla riapertura dell'edificio -. Poi il presidente della Fondazione Sicilia, Gianni Puglisi, mi ha convinto ad occuparmi del progetto e devo dire che, per la competenza e la cura dei dettagli, è stato il miglior cliente che ho mai avuto". Il progetto di riqualificazione architettonica predisposto dall'architetto ha previsto l'insediamento di una serie di ambienti tra cui una zona espositiva, un percorso museale, una biblioteca, una sala conferenze, un ristorante, una scuola di cucina e spazi di rappresentanza. Ogni elemento, arredamenti compresi, è stato disegnato dalla Aulenti. Quello di Palazzo Branciforte è stato l'unico intervento di restauro curato in Sicilia dall'architetto di fama mondiale.

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