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Naufragio in Libia,
11 morti 70 salvati

Salgono a 11 i cadaveri (8 di donne) recuperati in mare in seguito al naufragio avvenuto ieri a 35 miglia dalla Libia e a 140 da Lampedusa di un gommone carico di migranti. Due motovedette della Guardia Costiera ed una nave della Marina Militare italiana, intervenute in soccorso, hanno salvato 70 persone. Tra di loro otto donne, una incinta. L'operazione di soccorso era cominciata ieri mattina dopo una segnalazione giunta attraverso un telefono satellitare alla Capitaneria di porto di Palermo, nella quale si riferiva di un gommone che stava per affondare. La Guardia Costiera italiana ha dato l'allarme alle autorità di Malta e della Libia e nel pomeriggio di ieri un aereo maltese ha localizzato il gommone, raggiunto poco dopo da due motovedette della Guardia Costiera italiana salpate da Lampedusa e da una nave della Marina Militare impegnata nei servizi sull'immigrazione. I soccorritori hanno avvistato persone in mare ed altre aggrappate al gommone che era sul punto di affondare. A causare il naufragio è stato un cedimento strutturale del natante - lungo meno di 10 metri - le cui traverse laterali hanno progressivamente perduto aria, fin quasi a determinarne l'affondamento. Sono subito stati tratti in salvo i 70 superstiti e poco dopo sono stati avvistati e recuperati i cadaveri di tre donne. I naufraghi sono stati trasferiti sulla nave della Marina Militare dove sono state prestate loro le prime cure. Molti erano in condizioni di ipotermia. In mattinata sono stati trovati altri sette corpi. Nel pomeriggio l'ottavo. In serata sono state sospese le ricerche. Il ministro degli esteri, Giulio Terzi, si è detto "profondamente addolorato per l'ennesima tragedia" di immigrati naufragati mentre tentavano un viaggio della speranza verso le coste siciliane ed ha espresso il suo cordoglio per le vittime del naufragio, che conferma "l'assoluta necessità di rafforzare la collaborazione tra tutti i paesi coinvolti". "Solo il coraggio e le generosità dei nostri militari ha evitato che il bilancio fosse ancora più tragico", ha sottolineato. Anche il ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi, ha elogiato "il pronto e generoso intervento della guardia costiera e della Marina Militare italiana che ha contenuto sensibilmente il numero delle vittime di questa ennesima tragedia dell'immigrazione". Bisogna però, ha aggiunto, "cooperare ancor di più con i Paesi del Mediterraneo per evitare queste stragi. Ma va anche superata la logica dell'emergenza continua. L'immigrazione è un fenomeno costitutivo dei nostri tempi che va affrontato e governato con saggezza e lungimiranza". Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato della Nazioni Unite per i rifugiati, ha definito "di straordinario valore" l'intervento dei militari italiani, senza il quale "altre 70 persone sarebbero morte. L'Italia nel Mediterraneo - ha ricordato - svolge un ruolo leader nel salvare vite umane in mare, sia per lunga tradizione del Paese sia per preparazione degli uomini e per i mezzi che ha disposizione. Non tutti i Paesi dell'aera hanno le stesse caratteristiche. Per questo è importante che Italia svolga un ruolo di riferimento". Intanto, nel primo pomeriggio i 70 superstiti sono giunti a Lampedusa, dove ad accoglierli c'era il neo presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. "E' stato - ha riferito il governatore - un confronto con il dolore di un intero popolo, quello somalo, costretto a fuggire da una dittatura terribile e dalla miseria. Le immagini - ha aggiunto - provocheranno gli stessi stereotipi di sempre nei confronti di Lampedusa, ma occorre rassicurare tutti: l'isola è perfettamente vivibile, sa gestire queste emergenze. Ci sono stati immediati ed efficaci soccorsi da parte della protezione civile, forze armate, carabinieri e polizia, con un livello di accoglienza notevole". (ANSA).

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