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M5S, Federica Salsi
isolata dai suoi

Un gesto, inaspettato e clamoroso, per sancire una rottura a Cinque Stelle, ormai definitiva. Federica Salsi, la consigliera comunale 'grillina' di Bologna presa di mira da Beppe Grillo per la sua partecipazione a 'Ballaro'', è stata lasciata sola nei banchi dell'assemblea bolognese dai suoi compagni di gruppo Massimo Bugani e Marco Piazza che hanno preferito sedersi lontano da lei. E' il culmine, simbolico ma non solo, raggiunto dalla frattura interna al Movimento in Emilia-Romagna: da un lato i fedelissimi di Grillo, guidati da Bugani, tra cui molti che hanno chiesto le dimissioni della Salsi, dall'altro i 'ribelli' che vogliono più democrazia interna, ai quali si è aggiunto anche il capogruppo ravennate Pietro Vandini. In consiglio comunale a Bologna si stava discutendo proprio di un ordine del giorno di solidarietà alla Salsi dopo le parole di Grillo. L'intervento di Bugani è stato lapidario: "Ci sono momenti dolorosissimi nella vita, in cui si deve osservare il mondo da un diverso punto di vista, pagandone anche magari le conseguenze. Questo è uno di quei momenti", ha scandito, prima di lasciare il proprio posto e sedersi, insieme a Piazza, pochi metri più in là. La Salsi, sorpresa, è apparsa prima scossa poi ha reagito, confermando il carattere combattivo dimostrato nei giorni scorsi: "Non si può procedere alla lapidazione pubblica se non la pensi come Grillo. Io ho aderito a questo movimento perché ne condividevo lo spirito e le idee, ma non voglio che si trasformi in Scientology", ha sottolineato, dopo aver elencato alcuni dei tanti insulti ricevuti in rete. Proprio dal web, nei giorni scorsi, era partita la richiesta di dimissioni della Salsi, da formalizzare nell'assemblea cittadina del 14, un appuntamento che però, vista la tensione altissima, lo stesso Bugani ha consigliato di rinviare. Giovanni Favia, il consigliere regionale che fu il primo a denunciare la mancanza di democrazia nel Movimento, ha invitato Bugani a "non fuggire" davanti ai problemi, rinnovando l'appuntamento per il 14. "E comunque - ha aggiunto - chi semina vento raccoglie tempesta. In questo momento provo una grande amarezza perché per beghe personali si rovina un movimento fantastico come il nostro". Intanto al fronte dei critici si aggiunge il capogruppo ravennate Pietro Vandini che in un video, poi rimosso dalla sua pagina Facebook ma non smentito, critica il metodo di selezione delle candidature: "E' approssimativo e non condivisibile. Qui si parla del Parlamento, non della bocciofila".

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