Lunedì 23 Dicembre 2024

Battiato entra in Giunta
con delega al Turismo

battiato

In Giunta entra, ma non vuole essere chiamato assessore, preferisce il solo nome, perché altrimenti si offende, anche perché, sostiene, non fa politica, anzi, fa volentieri a meno di politici, e per sentirsi libero lavorerà gratis. Scende in campo alla sua maniera, senza infingimenti, Franco Battiato che scioglie la riserva e accetta l'incarico di assessore al Turismo della giunta del neo governatore eletto della Sicilia, Rosario Crocetta. La delega era stata annunciata alla Cultura ed è lo stesso artista a motivare il cambio: "assessore alla cultura vuol dire teatri di tradizione e una presenza a Palermo che non potrei sostenere, mentre con quello a Turismo e spettacolo posso fare le stesse cose con maggiore libertà". A convincerlo a dire sì è stato l'ex sindaco di Gela, che si insedierà nei prossimi giorni a Palazzo d'Orleans: "ho visto Crocetta nei suoi interventi televisivi - afferma Battiato - e l'ho trovato travolgente". Ma è il 'maestro' che non riesce a convincere i cronisti che lo 'assediano' a sedersi, per favore, durante la conferenza: "v'asssitati pi favuri?", sollecita in dialetto siciliano, ma inascoltato. Per questo li 'bacchetta' con fermezza:"mi pariti suddi...(mi sembrate sordi, ndr)" Poi spiega la sua scelta: "Scendo in campo volentieri, ma - precisa - parzialmente, perché non posso, e non voglio, cambiare mestiere". Il suo impegno sarà allo stesso tempo "temporaneo e definitivo, dipende da come andranno le cose". Anche perché, chiarisce, "non faccio politica e non voglio avere a che fare con i politici". C'é una cosa, infatti, che la fa innervosire: "il ladrocinio istituzionalizzato di chi ruba milioni di euro per farsi case e palazzi". Lui è "pronto a pagare più tasse" di quanto già non faccia, ma a condizione che i soldi "vadano a quelli che hanno bisogno di pensioni sociali". Invita comunque a "non generalizzare" perché "é troppo facile dire non credo alla politica". E di politica parla: alla primarie del Pd voterà Bersani, anche se stima Vendola che è serio, ma non vuole che vinca Renzi; Grillo a volte fa attacchi violenti, ma è quello che ci vuole per certa gente che se giudica inaccettabile il divito agli eletti del M5S di andare in Tv; e infine confessa di tifare per Obama, perché se vince Romney teme che affronteremmo un bruttissimo periodo. Ma sul suo incarico rimane cauto. Così, per esempio, non vuole essere chiamato assessore: "é una parola che mi offende: chiamatemi Franco, e sarò Franco", sussurra sorridendo. Lui vuole "potere essere libero". Per questo, per "potere lasciare l'incarico da un momento all'altro", ha posto come condizione, accettata, anche quella di "non volere stipendio, né autoblù". Per il resto è pronto a lavorare per la Sicilia, anche se "é ancora presto per parlare di programmi e iniziative". "L'unico progetto utile che posso fare - dice - é quello di trovare uno spazio dove non si entri con degli ostacoli e dove c'éla libertà di poter organizzare degli eventi speciali che mettono in contatto la Sicilia con il resto del mondo, dalla Cina all'America, alla Germania". Battiato annuncia che il suo sarà "un progetto ambizioso che si può fare anche con pochi soldi, come abbiamo dimostrato in passato". "Ci metto la mia serietà", garantisce, e ricorda che cultura e spettacolo "sono due cose diverse: la cultura non ha bisogno dello spettacolo, mentre lo spettacolo avrebbe bisogno di cultura". Crocetta è soddisfatto del risultato ottenuto: "é questo il target di assessori a cui guarda la mia giunta". "Su questo - aggiunge - costruiamo una ipotesi di lavoro nuovo che è legata alla competenza. Dobbiamo costruire una nuova Sicilia ed essere orgogliosi della nostra identità". Crocetta professa ottimismo, convinto che "questa Regione si riprenderà, ma per fare questo - osserva - i siciliani devono trovare il coraggio, la forza e l'impegno, come sta facendo Franco Battiato".

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