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"Nessun aumento
per l'orario dei prof"

 

Nessun aumento dell'orario dei professori nella legge di stabilità. Lo afferma il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che questa mattina partecipa al convegno 'Il futuro del liceo classico' organizzato a Torino dai licei Cavour e D'Azeglio. 
"Non faremo l'intervento nella legge di stabilità - sottolinea Profumo - però si è aperta la discussione su questo tema e insieme alle componenti della scuola, le parti sociali e i partiti avvieremo un ragionamento di come dovrà essere la figura dell'insegnante del futuro". Secondo il ministro profumo, infatti, "l'insegnante avrà ancora un ruolo importante nelle relazioni dirette con gli studenti e, quindi, nelle ore di lezione in classe, ma dovrà anche avere una presenza diversa all'interno della scuola. Questo, fare una scuola più moderna, è ciò che ci chiedono gli studenti".

Nessun aumento dell'orario dei professori nella legge di stabilità. Lo afferma il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che questa mattina partecipa al convegno 'Il futuro del liceo classico' organizzato a Torino dai licei Cavour e D'Azeglio. 

 

"Non faremo l'intervento nella legge di stabilità - sottolinea Profumo - però si è aperta la discussione su questo tema e insieme alle componenti della scuola, le parti sociali e i partiti avvieremo un ragionamento di come dovrà essere la figura dell'insegnante del futuro". Secondo il ministro profumo, infatti, "l'insegnante avrà ancora un ruolo importante nelle relazioni dirette con gli studenti e, quindi, nelle ore di lezione in classe, ma dovrà anche avere una presenza diversa all'interno della scuola. Questo, fare una scuola più moderna, è ciò che ci chiedono gli studenti".

 

Per evitare l'aumento delle ore in cattedra per i docenti "dovevamo trovare una copertura alternativa, il nocciolo della questione era quello. E ci siamo riusciti". Lo dice al Mattino il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo parlando della legge di stabilità. "E' passato al tavolo con i relatori della maggioranza il principio che ogni ministero non può scaricare i problemi di risorse sui dicasteri limitrofi", spiega. Si resta alle 18 ore quindi "anche perché il ministero dell'Istruzione ha accettato il principio e taglierà i 150-200 milioni di mancato introito per garantire il mantenimento del saldo della manovra. L'orario non aumenterà, posso dirlo almeno a questo punto con un gran margine di sicurezza". Su altri nodi del provvedimento, aggiunge, "c'é una larga convergenza sulla rinuncia alla riduzione Irpef, sull'aumento delle detrazioni per i carichi familiari, e l'Iva resterà congelata sulla prima aliquota mentre al momento aumenterà quella sull'aliquota più alta. Ma su questo punto i numeri possono essere ancora modificati". Per quanto riguarda gli esodati il sottosegretario precisa che "più che sui numeri" la questione da affrontare "é sul metodo. Ovvero, come garantire la tranquillità a chi è andato in pensione, con qualche attenzione alle modalità con cui hanno lasciato l'attività". Confermati i fondi per la solidarietà verso le persone svantaggiate: "ripartiremo il fondo da 900 milioni, il cosiddetto 'fondo Catricala'' con la risoluzione della questione dei malati di Sla e dei non autosufficienti".

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