Un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, è stato colpito da un razzo: ci sarebbero tre morti. Altre persone sarebbero intrappolate nella struttura. Lo ha detto un portavoce della polizia, Louba Samri. Secondo la Croce Rossa - citata dai media - le tre persone uccise nel palazzo colpito a Kyriat Malachi sono due donne e un uomo, tutti intorno a 30 anni. Tra i feriti c'è anche un ragazzino di 4 anni. Altre due ragazzine sono state portate in ospedale a causa delle ferite provocate da uno shrapnel. Anche il padre di una di loro è rimasto ferito dall'attacco.
Ci sono anche un bebé, una bambina e una ragazza incinta fra le vittime dei combattimenti in corso fra Israele e Hamas a Gaza. Il bilancio complessivo delle vittime al momento è di 12 morti e decine di feriti, secondo fonti mediche palestinesi. La bimba si chiamava Rinan Arafat e aveva sette anni. Il neonato era Ahmed Mashrawi, di 11 mesi. La ragazza incinta era Hiba al-Mashrawi, di 19 anni. Lo precisa l'agenzia di stampa palestinese Maan. Le ostilità hanno avuto inizio ieri con la uccisione del capo militare di Hamas Ahmed Jaabari (52) e della sua guardia del corpo, Muhammad al-Hamas. Altri miliziani colpiti a morte dal fuoco israeliano sono Issam Abul-Mizah (20), Wael al-Ghalban e Hisham al-Ghalban. Altre vittime identificate finora negli ospedali della striscia sono: Hani al-Kasih (19), Mahmud Sawawein (65), Habes Mesmeh (30). Una dodicesima vittima non è stata ancora identificata.
Il presidente americano Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano Mohamed Morsi. Lo comunica la Casa Bianca. Obama ha "condannato" il lancio di razzi da Gaza su Israele e "ribadito" il diritto di Israele all'auto-difesa. Obama ha ribadito al premier israeliano Netanyhau l'appoggio degli Stati Uniti al diritto di autodifesa di Israele. Lo comunica la Casa Bianca.
Il consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunisce d'urgenza per confrontarsi sulle tensioni in Medio Oriente, con gli scontri fra israeliani e palestinesi. La riunione, chiesta dall'Egitto, si è svolta a porte chiuse ed é durata quasi due ore. Nessuna dichiarazione formale è stata rilasciata alla fine ma il messaggio emerso - spiega l'ambasciatore indiano Hardeep Singh Puri, presidente di turno dei Quindici - è chiaro: "la violenza deve cessare". All'incontro sono intervenute le due parti in causa, da un lato l'Autorità Palestinese e dall'altro Israele. "Il popolo israeliano è soggetto quotidianamente e inesorabilmente a una brutale aggressione da parte di Israele" denuncia l'osservatore permanente dell'Autorità Palestinese all'Onu Ryad Mansour. "Siamo venuti davanti al Consiglio di Sicurezza per dire basta: basta ai bagni di sangue, alle ingiustizie e alle politiche illegali contro i palestinesi" incalza Mansour. Secca la replica di Israele. "Hamas si nasconde dietro ai suoi civili per colpire i nostri civili" afferma l'ambasciatore israeliano all'Onu, Ron Prosor. Per gli Stati Uniti presente all'incontro l'ambasciatrice Susan Rice, che ha ribadito la ferma condanna americana agli attacchi dei palestinesi, ribadendo l'appoggio statunitense a Israele. "Non vi è alcuna giustificazione per la violenza posta in essere da Hamas e da altre organizzazioni terroristiche verso il popolo israeliano": é necessario - sottolinea Rice davanti ai Quindici - "porre fine immediatamente a questi atti vili. Attaccare Israele su base quotidiana non aiuta i palestinesi a Gaza né consente loro di avanzare sulla strada dell'autodeterminazione e dell'indipendenza". Preoccupati per l'escalation di violenze il capo degli affari politici delle Nazioni Unite, Jeffrey Feltman, e la missione britannica che teme per la spirale di violenza che si è creata.
Tornano a materializzarsi gli spettri della guerra nella Striscia di Gaza. A quattro anni dalla sanguinosa operazione 'Piombo Fuso', Israele ha lanciato una massiccia offensiva aerea sulla Striscia, uccidendo Ahmed Jaabari, 52 anni, comandante del braccio armato della fazione islamica (Brigate Ezzedin al-Qassam), il regista della cattura di Ghilad Shalit e di fatto l' 'uomo forte' di Gaza. La sua eliminazione è giunta dopo che per giorni Hamas aveva indirizzato da Gaza i propri razzi contro il Neghev israeliano.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver dato vita a un'operazione - per il momento solo aerea - denominata 'Colonna di nuvola' (Cloud Pillar) contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. Da Gaza si ha intanto notizia di raid ripetuti, di bombe su installazioni della polizia di Hamas e di colonne di fumo.