L'allergia alimentare, rilevano gli esperti, arriva dopo l'epidemia di allergie respiratorie degli anni '90, ora stabilizzata verso ''l'alto" nel senso che secondo le stime un quarto dei bambini italiani oggi ha un'allergia respiratoria. "Uno tsunami - sottolinea Alessandro Fiocchi, presidente della Società italiana di Pediatria (Sip) Lombardia e direttore della divisione pediatrica dell'Ospedale Macedonio Melloni di Milano - se si confermera il dato dell'Australia" dove nel 2011 è stato rilevato che il 10% dei bambini sotto un anno di età ha un'allergia alimentare. Strumento per affrontare questa ondata è anche la prevenzione, in particolare attraverso la nutrizione in cui, rileva Fiocchi, in questi Paesi finora "si è investito poco". "Non è solo il fatto che i bambini consumano meno frutta e verdura; non è solo che consumano più prodotti confezionati già a partire dallo svezzamento - spiega -. E' anche che lì non si è mai creduto alla prevenzione dietetica delle allergie". Fra le regole d'oro della nutrizione infantile per tenere lontane allergie alimentari ci sono quella di allattare il più a lungo possibile, di introdurre i cibi solidi a 6 mesi e farlo mentre la mamma sta ancora allattando, di tenere alla larga i bambini da esposizioni troppo precoci di alimenti allergizzanti come frutta secca e kiwi e di abbondare in vitamine ad azione antiossidante contenute ad esempio in frutta e verdura fresca.