Sabato 21 Dicembre 2024

Industria, in calo
fatturato e ordini

Nono calo tendenziale consecutivo, a settembre,per il fatturato industriale: -5,4% rispetto allo stesso mese del 2011, con cali del 7,7% sul mercato interno e dello 0,1% su quello estero.Il dato è corretto per gli effetti di calendario (20 giorni lavorativi contro i 22 di settembre 2011). La variazione mensile è del -4,2%, soprattutto per la performance negativa del mercato estero Negativi anche gli ordinativi: -12,8% e mensile del 4%. Fatturato e ordini degli autoveicoli sono scesi rispettivamente dell'11,1% e del 7,3%.
Il ribasso mensile è quindi il risultato di una perdita del 3,7% sul mercato nazionale e del 5,3% fuori confine; mentre la flessione annua è dovuta a un calo pari al 7,7% sul territorio interno e allo 0,1% sull'estero. La diminuzione del fatturato estero a livello tendenziale, anche se molto lieve, segna un'inversione di tendenza: si tratta del primo dato non positivo da dicembre del 2009. Probabilmente un segnale di come anche la domanda estera si stia indebolendo. Se si allarga lo sguardo ai primi nove mesi dell'anno, la riduzione tendenziale del fatturato risulta nel complesso pari al 4,1%. Guardando ai principali raggruppamenti d'industrie, gli indici destagionalizzati del fatturato segnano cali congiunturali per l'energia (-9,6%), per i beni strumentali (-4,7%), per i beni intermedi (-4,5%) e per i beni di consumo (-1,5%). In particolare, mettendo a confronto settembre di quest'anno con lo stesso mese del 2011, l'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario, segna incrementi nei settori delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+1,6%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (+1,6%); invece le contrazioni più marcate si rilevano nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-15,5%), nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-8,3%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,6%).

Nono calo tendenziale consecutivo, a settembre,per il fatturato industriale: -5,4% rispetto allo stesso mese del 2011, con cali del 7,7% sul mercato interno e dello 0,1% su quello estero.Il dato è corretto per gli effetti di calendario (20 giorni lavorativi contro i 22 di settembre 2011). 

La variazione mensile è del -4,2%, soprattutto per la performance negativa del mercato estero Negativi anche gli ordinativi: -12,8% e mensile del 4%. Fatturato e ordini degli autoveicoli sono scesi rispettivamente dell'11,1% e del 7,3%.

Il ribasso mensile è quindi il risultato di una perdita del 3,7% sul mercato nazionale e del 5,3% fuori confine; mentre la flessione annua è dovuta a un calo pari al 7,7% sul territorio interno e allo 0,1% sull'estero. 

La diminuzione del fatturato estero a livello tendenziale, anche se molto lieve, segna un'inversione di tendenza: si tratta del primo dato non positivo da dicembre del 2009. Probabilmente un segnale di come anche la domanda estera si stia indebolendo. Se si allarga lo sguardo ai primi nove mesi dell'anno, la riduzione tendenziale del fatturato risulta nel complesso pari al 4,1%. Guardando ai principali raggruppamenti d'industrie, gli indici destagionalizzati del fatturato segnano cali congiunturali per l'energia (-9,6%), per i beni strumentali (-4,7%), per i beni intermedi (-4,5%) e per i beni di consumo (-1,5%). In particolare, mettendo a confronto settembre di quest'anno con lo stesso mese del 2011, l'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario, segna incrementi nei settori delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+1,6%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (+1,6%); invece le contrazioni più marcate si rilevano nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-15,5%), nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-8,3%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,6%).

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