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Scontri in Francia
al corteo anti-gay

Il clima si surriscalda in Francia e le polemiche sull'apertura del governo alle nozze e all'adozione delle coppie gay diventa scontro di piazza. L'appuntamento di ieri, con oltre 100.000 oppositori nelle piazze del paese, è stato bissato oggi da una mobilitazione dei cattolici vicini alle frange integraliste. Scontri e feriti si sono verificati quando le femministe ucraine di Femen si sono avvicinate e a farne le spese sono stati anche giornalisti e fotografi. Il governo, per ora, non tentenna e tiene duro: "Non rinunciamo al nostro progetto", ha detto Marisol Touraine, ministra degli Affari sociali. 

Diverse migliaia, 9.000 secondo la questura ma molti di più secondo gli organizzatori, hanno risposto all'invito dell'istituto Civitas, vicino agli integralisti, che non a caso aveva dato appuntamento ai seguaci davanti al Ministero della Famiglia. Quasi subito, le popolari femministe ucraine di Femen, ormai attivissime a Parigi, si sono fatte avanti, ma - a quanto da loro stesso denunciato - una trentina di individui le hanno aggredite e picchiate. Stessa sorte per alcuni fotografi e giornalisti che giravano dei video della scena. Cinque i fermati. "Il governo non avrà tolleranza per queste violenze e per qualsiasi conseguenza ne derivasse", ha affermato Najat Vallaud-Belkacem, portavoce del governo. Fra i manifestanti c'era Bruno Gollnisch, dirigente del Fronte nazionale (estrema destra di Marine Le Pen), che ha definito "grottesche" le accuse: "soltanto qualche provocatrice è stata respinta. Se la gente viene qui a cercare gli schiaffi - ha detto Gollnisch - e poi li trova, è un'altra questione...". 

La manifestazione era stata organizzata in modo capillare, una trentina di pullman erano arrivati dalla provincia, molti gli striscioni con le scritte "Sì alla famiglia, no all'omofollia". Ma su quello principale, in testa al corteo, si leggeva un messaggio chiarissimo: "Un papà, una mamma, per tutti i bambini". Dietro, giovani ma anche sacerdoti in tonaca, pensionati e famiglie con bambini, molte con bandiere francesi, altre croci e simboli della Francia cattolica conservatrice. "Il nostro obiettivo - ha detto Alain Escada, responsabile di Civitas, organizzazione non nuova a questo tipo di proteste - è condurre una vera battaglia per la protezione della famiglia e del bambino. Le nozze fra omosessuali sono il vaso di Pandora che consentirà ad altri di rivendicare la poligamia o il matrimonio incestuoso". Ieri, in diverse città di Francia oltre 100.000 persone hanno manifestato contro il progetto di matrimonio gay e di apertura all'adozione per le coppie omosessuali seguendo l'appello del collettivo La Manif Pour Tous, un'organizzazione che si definisce "apolitica e non confessionale" e che proprio per questo ha tenuto a sottolineare tutta la sua distanza dagli integralisti di oggi. I sostenitori del matrimonio aperto anche alle coppie dello stesso sesso scenderanno in piazza il 16 dicembre, aderendo all'appello dell'associazione Inter-Lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans).

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