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Il Centro Pompidou
celebra Dalì

Un insieme eccezionale di dipinti, oltre a disegni, sculture, film, documenti - alcuni inediti - prestiti internazionali e ben quattro curatori: c'é tutta la carriera di Salvador Dalì nell'ampia retrospettiva dedicata al maestro del surrealismo al Centro Pompidou di Parigi a trent'anni dall'ultima grande esposizione parigina che aveva segnato un record di frequentazione del museo con più di 840.600 visitatori. "

Dalì sembra oggi l'artista di tutti i paradossi - spiega Alfred Pacquement, direttore del Beaubourg -: autore di grandi capolavori, in particolare quelli degli anni Trenta, è anche un provocatore, e le sue posizioni politiche gli sono valse l'ostilità dei suoi contemporanei. Forse proprio per queste sue contraddizioni è uno degli artisti più popolari del XX secolo". In mostra, da mercoledì fino al 25 marzo, oltre 200 opere tra cui 120 dipinti, alcuni celebri come 'La persistenza della memoria' (1931), 'Il grande masturbatore' (1929), 'Lo spettro del sex-appeal' (1934), 'L'enigma senza finé (1938). Il percorso si apre con la fotografia in bianco e nero, realizzata da Philippe Halsman, di Dalì nudo in posizione fetale dentro un uovo gigante e si chiude con una sala circolare e labirintica "che illustra il cervello dell'artista catalano", spiegano i curatori, Jean-Hubert Martin, Montse Aguer, Jean-Michel Bouhours e Thierry Dufrene. 

La rassegna si sviluppa secondo un ordine tematico e cronologico, attraverso sette sezioni: dalla sua formazione a Madrid, all'amicizia con Federico Garcia Lorca e Luis Bunuel e le influenze di Pablo Picasso e del cubismo, fino al surrealismo e al metodo paranoico-critico e gli ultimi anni in cui diventa "un artista cerebrale e intellettuale che spazia attraverso molteplici ambiti dalla politica, al cinema, alla scienza, alla letteratura e ai media". "Come avrebbe voluto Dalì per la sua esposizione nel 1979 (allora non venne accontentato), abbiamo cercato di creare un unico grande spazio espositivo, praticamente vuoto al centro, con i dipinti appesi alle pareti", concludono i curatori, per i quali, il mondo onirico rappresentato dall'artista, tra simboli sessuali e fallici e fobie, non era un sogno "ma la realtà che viveva a causa dei suoi deliri di persecuzione". La mostra è stata realizzata in collaborazione con il museo Reina Sofia di Madrid dove farà tappa dal 23 aprile al 2 settembre 2013. 

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