Nessuna protesta contro la dirigenza scolastica o gli insegnanti – hanno tenuto a precisare i ragazzi – ma solo l’estremo tentativo di richiamare l’attenzione, come sta avvenendo in altre città italiane, dei politici nei confronti di un pianeta, quello della scuola, che sta affondando tra “tagli” e riforme sbagliate. All’esterno del plesso di via
Risorgimento sono stati sistemati degli striscioni eloquenti: “La scuola in mutande”, oppure “Potete tagliarci i fondi ma non la lingua”. Dopo la segnalazione da parte del dirigente scolastico, vi sono stati controlli per verificare la situazione che comunque è rimasta sempre sotto controllo e nei toni civili.
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