Salgono a 109 i decessi tra i dipendenti della ex Sacelit di San Filippo del Mela dove i lavoratori sono stati per anni esposti all’amianto.Il 22 novembre scorso è morto l’ottantenne Santo Andaloro per asbestosi peuro polmonare ed altre patologie conseguenza della sua lunga attività lavorativa. Lo ha comunicato Salvatore Nania storico presidente del comitato permanente esposti amianto ed ambiente. Andaloro ha lavorato allo scarico dell’amianto dai carri ferroviari, alla preparazione delle miscele ed alla formazione dei prodotti in amianto – cemento dal 1967 al 1971. Soli 5 anni sono bastati per condannare Santo Andaloro a sopportare atroci sofferenze negli ultimi dieci anni di vita. Nel 2004 gli era stata riconosciuta dall’Inail la malattia professionale per insufficienza respiratorio di tipo restrittivo e di grado medio con percentuale del 16%.E come se non bastasse due giorni prima ,il 20 novembre, era morto Leone Mellino a soli 64 anni per tumore del colon retto e insufficienza respiratoria. Leone aveva lavorato per diversi anni alla Pirelli di Villafranca Tirrena a contatto con le fibre di amianto delle coibentazioni degli impianti, del talco industriale contenente amianto e di altre sostanze nocive. Per il presidente del comitato, salvatore Nania, queste tremende conseguenze per la salute, che hanno provocato circa 400 morti, non erano pensabili per i lavoratori ma a conoscenza dei vertici della Pirelli nel silenzio dei vertici dell’Asp 5 e dell’assessorato regionale alla Sanità che non ha mai applicato la sorveglianza sanitaria e le normative vigenti.