Per gli appassionati della Pop Art a partire dall’8 dicembre prossimo importante opportunità per ammirare le opere di cinque autori moderni che hanno segnato gli anni sessanta a Torino accogliendo e cogliendo le novità dell’avanguardia di oltre oceano: Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Aldo Mondino, Ugo Nespolo e Michelangelo Pistoletto. Il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) vuole rendere omaggio a coloro che sono ritenuti tra i più importanti interpreti di quest’urgenza di novità linguistica e formale ospitando una mostra su quella che troppo frettolosamente è stata archiviata come “arte povera”. La mostra – realizzata in collaborazione con le associazioni De Arte e Oesum Led Icima – che mette in scena una teoria del suo curatore, il noto critico e storico dell’arte Francesco Poli, è quello di evidenziare quanto questi artisti, nel loro operare, fossero sovente più affini al mondo della Pop Art, che non a quello del poverismo. «Le immagini variopinte delle varie lettere incasellate degli Arazzi di Boetti – scrive Poli – riconducono all’artista anche persone che ignorano qualsiasi altra opera della sua vastissima ed eclettica produzione. Il Gilardi dei Tappeti natura è certamente un artista Pop.. Mondino è uno degli artisti italiani più eclettici, il cui percorso artistico si muove dalla Pop Art al linguaggio poverista degli esordi, alle molteplici sperimentazioni di tecniche e materiali. Nespolo – prosegue il curatore – ha una radice Pop che ha mantenuto immune da aridità concettuali. Per Pistoletto, infine, l’arte crea immagine, anche se non vuole essere rappresentativa. I mezzi d’informazione e di diffusione producono inesorabilmente la trasformazione dell’opera in immagine, qualsiasi essa sia». Sulle opere di questi cinque artisti anche un incontro di Poli con gli studenti delle Accademie di Belle Arti della Calabria.