Kate, la moglie del principe William, ha lasciato l'ospedale dove ha trascorso quattro giorni. Accompagnata dal marito Kate, 30 anni, è comparsa sulle scale del nosocomio sorridente mentre teneva in mano un bouquet di fiori gialli. Né lei, né William hanno parlato con i giornalisti prima di partire in auto.
Ieri un piccolo scherzo di una radio australiana al King Edward VII Hospital di Londra. La dj si e' presentata come la regina Elisabetta II in persona e, con una telefonata, ha ottenuto informazioni sullo stato di salute della duchessa di Cambridge incinta.
Un episodio che ha fatto scattare l'allarme e le necessarie verifiche per capire come mai lo staff dell'ospedale privato sia potuto cadere nel tranello ordito da una radio australiana. Il King Edward VII è l'ospedale di fiducia della famiglia reale e, in quanto tale, i suoi standard di sicurezza e garanzia della privacy sono altissimi. Confermando quanto accaduto, i responsabili del nosocomio hanno garantito che l'attenzione sarà altissima. Nessun commento dal palazzo reale o dai portavoce di William e Kate.
Tra le moltissime cose che si dicono all'indomani dall'annuncio che William e Kate aspettano un bebé, soprattutto sulla natura della particolare condizione della duchessa di Cambridge costretta in ospedale da una forma acuta di nausee, c'é quella - dal dubbio fondamento scientifico - secondo cui per chi soffre di questo disturbo nella fase iniziale della gravidanza, come nel caso di Kate, c'é un'alta probabilità che aspetti gemelli. Non un dettaglio per un feto che nascerà erede al trono. E allora, se fossero gemelli, ci sarebbe di diritto il terzo in linea di successione (dopo Carlo e William)? Il primo a vedere la luce, dicono gli esperti interpellati dai media britannici.
Intanto la notizia dell'arrivo di un bebé reale sembra aver velocizzato anche il processo legislativo: il vice premier britannico Nick Clegg ha annunciato che il governo ha ricevuto il via libera da tutti i componenti del Commonwealth per procedere con la legge che metta fine alla discriminazione contro le donne nella successione al trono britannico.
La nuova legislazione mettera’ fine al principio di primogenitura maschile, in altri termini gli eredi uomini non avranno piu’ la precedenza sulle donne per la successione al trono. Nello stesso provvedimento e’ prevista inoltre l’eliminazione del divieto per gli eredi al trono di sposare una persona di religione cattolica. Il testo in questione era stato approvato in linea di principio al vertice dei capi di governo del Commonwwealth a Perth, in Australia, nell’ottobre 2011. Per procedere con l’approvazione, previo voto in parlamento, era necessario il via libera di tutti e 15 i componenti del Commonwealth (16 con il Regno Unito, tutti sudditi della regina britannica). Rallegrandosi per la fortunata ‘’coincidenza’’ che vede la decisione giungere poche ore dopo il lieto annuncio della gravidanza di Kate, Clegg ha assicurato che i tempi per l’approvazione saranno strettissimi, forse anche all’inizio del nuovo anno.