Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell'Opera Garnier di Parigi, nelle evanescenti immagini scattate da Massimo Gatti, ricorda i dipinti ottocenteschi di Degas.Le foto di Massimo Gatti dedicate alla premiere danseuse, rappresentano l'affascinante gioco di rimandi tra le suggestioni della ripresa in movimento e i riferimenti culturali alla grande pittura impressionista.
La mostra, che sarà inaugurata domani (al pubblico dall'11 dicembre fino al 15 gennaio 2013 ) nella galleria Robilant+Voena, a Milano, si trasferirà poi a Los Angeles, al Chinese Theatre, nel periodo degli Oscar, a Londra e al Miami Art Basel. Il lavoro di Gatti sarà pubblicato da Skira in un libro dal titolo 'Eleonora Abbagnato', che uscirà nella primavera 2013. L' esposizione racchiude 25 scatti selezionati da Gatti, rappresentativi di due anni di tour per i teatri di mezza Europa. In questo periodo Gatti ha ripreso la ballerina sia durante gli spettacoli che nei suoi momenti di backstage. Le impressioni immediate, colte dall'occhio di Gatti sono a volte al limite dell'astrazione, perché eseguite con un 'micro- mosso' che ne accentua l'accurato studio della luce.
Parlano di un movimento colto all'istante, ma stabiliscono un raccordo con il passato della più suggestiva rappresentazione della danza. Soprattutto per l'effetto pittorico che luce e inquadrature sottolineano. Le immagini ritraggono Eleonora Abbagnato in intensi e intimi momenti di backstage, a ricordare i dipinti cari a una certa pittura ottocentesca, soprattutto impressionista, caratterizzata da una particolare attenzione alla luce e dalla veloce pennellata. Lo sottolinea anche il regista Giuseppe Tornatore parlando delle danzatrici di Degas, nella prefazione al libro edito da Skirà e presentato in anteprima alla mostra. Certi riferimenti evidenziano l'idea stessa che Massimo Gatti ha del proprio lavoro: un'attenzione puntuale agli aspetti compositivi e cromatici (appunto la lezione della pittura impressionista, di Degas e di altri maestri) legata a una lucida rivisitazione in chiave contemporanea. Non una citazione, ma un'originale interpretazione.