La fiducia degli italiani in Mario Monti, è in salita: nell'ultima settimana è passata dal 33 al 38%. Ma secondo il 60 percento degli italiani Mario Monti non dovrebbe candidarsi alle prossime elezioni. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Per il 15 percento degli intervistati il Professore dovrebbe candidarsi da solo, mentre il 10 percento ritiene che debba farlo con il centro, che comprende Casini, Fini e Montezemolo. Per l'8 percento degli italiani, invece, il premier dovrebbe unirsi al centrodestra (in cui c'é anche il Pdl), mentre il 7 percento è convinto che sia la formazione di centrosinistra quella a lui più affine. Dal sondaggio, infine, emerge che a volere Monti candidato è più della metà degli elettori di centro (53%). Sempre secondo il sondaggio , una lista unica di centro - che comprenderebbe Casini, Fini Montezemolo - guidata da Monti raggiungerebbe il 15,4 percento. Senza il Professore, invece, le liste di centro avrebbero 6 punti percentuali in meno, attestandosi al 9,4 percento. Il sondaggio è stato realizzato nei giorni 18-19 dicembre : si tratta di sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo online CAWI - su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1100 soggetti maggiorenni (su 4900 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni.
La rilevazione, realizzata tra il 18 e il 19 dicembre, dice che le intenzioni di voto per le liste di centro si attestano al 9,4%. Ma se Monti guidasse una lista unica con le formazioni centriste di Pier Ferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo e Gianfranco Fini, il risultato salirebbe di 6 punti percentuali, oltre il 15%.
In particolare, senza una lista Monti, l'Udc è in calo oggi di 0,5 punti (da 5,4% a 4,9%), Fermare il declino di Oscar Giannino dello 0,4% (da 2,5% a 2,1%), Fli dello 0,2% (dall'1,9% all'1,7%) mentre sale Verso la Terza Repubblica di Montezemolo (dall'1,7% al 2,8%).
Perdono consensi anche il Movimento Cinque Stelle (che resta la seconda lista preferita ma perde 0,5 punti, a 18,5%), il Pdl (da 16,5% a 15,8%), la Lega Nord (da 6,4% a 6,2%), l'Idv (dal 2% all'1,7%).
Acquistano invece voti Movimento arancione, radicali e la Destra.
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