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Il peschereccio "Flori"
torna a Mazara

E' arrivato questa mattina in porto a Mazara del Vallo il peschereccio "Flori", sequestrato lo scorso 7 ottobre da una motovedetta tunisina a circa 35 miglia da Lampedusa, in acque internazionali. 

Ad accogliere insieme ai familiari i nove uomini dell'equipaggio del peschereccio mazarese, quattro mazaresi e cinque tunisini, è stato il presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, che ha seguito la vicenda fin dal suo inizio. "Nonostante la viva gioia per il ritorno a casa dei marò dall'India e dei nostri pescatori dal Nord Africa - ha detto Tumbiolo - non si può oggi che esprimere un forte imbarazzo e lo stupore per l'assenza dello Stato qui. I due marò, nell'esercizio del loro dovere, hanno sparato e sono stati, dico giustamente, accolti dalle massime autorità dello Stato". 

"Centinaia dei nostri pescatori, per fare il loro dovere -ha sottolineato - sono sistematicamente vittime di attacchi armati e, talvolta, ci hanno rimesso la pelle. Qui non c'é nessuna traccia di un ministro e di altre autorità dello Stato". "Siamo grati - ha concluso Tumbiolo - al presidente della Regione Siciliana Crocetta, unico esponente politico che, dopo quarant'anni anni di estenuante guerra, viene ad occuparsi fattivamente di noi".

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