"Avevo promesso di alzare le tasse sui più ricchi e di salvaguardare la classe media. Stasera lo abbiamo fatto". Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, commentando il sì definitivo della Camera dei Rappresentanti all'accordo per evitare il 'fiscal cliff'.
Alla fine, con 257 si' e 167 no la Camera, a maggioranza repubblicana, ha dato il sospirato via libera. Con il Grand Old Party che si e' ritrovato piu' spaccato che mai. L'aumento delle tasse sui ricchi e' la norma che piu' sta a cuore ad Obama, che per tutta la campagna elettorale ne aveva fatto una vera e propria bandiera. In realta' il presidente avrebbe voluto 'colpire' tutti quelli che guadagnano oltre i 250.000 dollari l'anno. Poi ha dovuto cedere, limitando la platea ai 'super ricchi': le persone con entrate superiori ai 400.000 dollari l'anno e le famiglie con piu' di 450.000 dollari. Ma e' il segnale dato quello che conta: l'aver compiuto un primo passo verso quello che nei mesi scorsi la Casa Bianca aveva indicato come l'obiettivo di un sistema fiscale piu' giusto.
Un sistema che ha il dovere di salvaguardare le famiglie della classe media, che si vedono infatti riconfermati tutti gli sgravi fiscali. Il testo approvato prevede poi una proroga di cinque anni del credito di imposta per le famiglie con figli e per gli studenti alle prese con le rette del college, oltre un'estensione fino al 2013 delle agevolazioni per i disoccupati di lungo periodo. Sgravi anche per le imprese che innovano e che investono nelle energie rinnovabili. E ancora, un aumento della tassa di successione dal 35% al 40% sulle proprieta' che superano il valore di 10 milioni di dollari e un innalzamento dell'aliquota fiscale al 20% per i dividendi e i capital gains delle persone sopra i 400.000 dollari l'anno e le famiglie sopra i 400.000 dollari.
Per i tagli alla spesa pubblica tutto e' invece rinviato di due mesi. Due mesi in cui ci si gioca tutto, visto che secondo il Congressional Budget Office, l'ufficio parlamentare che si occupa di valutare l'impatto finanziario dei vari provvedimenti, l'accordo sul 'fiscal cliff' causera' un ulteriore aumento del deficit federale di circa 4.000 miliardi di dollari
in dieci anni, sostanzialmente per aver confermato gli sgravi fiscali per la stragrande maggioranza degli americani.
Ma dopo il tour de force degli ultimi giorni, ora e' il tempo di respirare un po'. Cosi', firmato l'accordo, Obama e' ripartito immediatamente per le Hawaii, per riprendere con la First family quella vacanza che la bomba ad orologeria del 'fiscal cliff' - ora disinnescata - gli aveva fatto interrompere.
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