Sono almeno sette le persone che potrebbero avere avuto un ruolo attivo nel sequestro di Andrea Calevo, ma il gruppo su cui la procura sta indagando è composto da circa altri venti soggetti. E' quanto si apprende da fonte investigativa. Al momento gli indagati, dopo il fermo di oggi (Simon Halilaj, albanese, di 23 anni), sono quattro. Uno degli arrestati nel blitz per la liberazione dell'imprenditore sta collaborando. La registrazione di una telecamera di sicurezza che ha ripreso l'auto di Andrea Calevo, seguita da un'auto bianca la sera del rapimento dalla villetta di Lerici, ha 'tradito' Pierluigi Destri, il pregiudicato poi arrestato per il rapimento. Il mezzo, infatti, era intestato al piccolo imprenditore di Ameglia (La Spezia). Da lì sono partite le indagini che hanno portato la polizia e i carabinieri a ritrovare Andrea Calevo e all'arresto di Destri, di suo nipote Davide e di due albanesi operai edili che avevano già lavorato per lui.(A
Andrea Calevo, al termine di un lungo colloquio con gli inquirenti, ha manifestato l'intezione di tornare a lavorare già domani: "Domani torno a lavorare - ha detto - perché non posso più stare a casa.Grazie a polizia e carabinieri - ha proseguito - adesso mi sento al sicuro". Andrea Calevo non conosceva l'ideatore del suo sequestro, il piccolo imprenditore edile Pierluigi Destri. "Non lo conosco, non ho ancora visto una sua foto e anche vedendola non so se lo riconoscerei tra i clienti della mia azienda. Forse ha avuto contatti con un mio dipendente, perché lui è un piccolo imprenditore. Io mi occupo di clienti più importanti", ha detto l'imprenditore spezzino uscendo dalla sua villa dopo aver parlato con gli investigatori. "Non so cosa dire ai miei rapitori, ma a loro ho chiesto perché mi avevano rapito, non c'era motivo per farlo. Ho avuto paura - ha detto poi Calevo - perché in alcuni casi si muovevano in modo strano. Se si fossero spaventati avrebbero potuto fare cose dettate dalla paura. Vedevo una, al massimo due persone, e veniva una sola persona a darmi da mangiare e parlava italiano - ha proseguito -. Stavo spesso sdraiato e avevo una lampadina che svitavo quando pensavo che fosse notte e volevo dormire. Non sentivo rumori, perché ero sotto terra. Solo un paio di volte ho sentito muoversi un cane e spostare un tavolo, una volta ho sentito l'acqua scorrere come se fosse una doccia".
Intanto continuano a trapelare altri particolari sul blitz che ha portato alla liberazione di Calevo. Prima di effettuarlo polizia e carabinieri hanno teso una trappola ai sequestratori per farli uscire e non mettere così in pericolo la vita dell'ostaggio. Gli investigatori hanno provveduto a 'isolare' i telefoni cellulari diDavide Bondani e di Fabijan Vila così che non potessero parlarsi o avvertire Pierluigi Destri, che stava per essere catturato in centro a Sarzana. Poi, quando sono usciti per strada, i due sono stati catturati. Dopodiché gli investigatori sono entrati nella villetta di via del Campo preceduti da un gruppo di uomini armati e hanno cominciato a cercare Andrea, trovato in un locale di un metro e mezzo per due ricavato nella stanza seminterrata della villetta
Notte di festa, e prima notte di libertà, per Andrea Calevo. L'imprenditore spezzino ha passato la sua prima notte di libertà, che ha coinciso con il Capodanno 2013, a casa di amici con la madre Sandra e la fidanzata Ines. Intanto in piazza a Lerici la festa é stata interamente dedicata a lui, con 400 lumini a comporre le parole 'Bentornato Andrea' e i dj che gli hanno dedicato brani e auguri allo scoccare della mezzanotte. Lungo l'Aurelia, gli striscioni con la scritta 'Andrea libero!' appesi subito dopo il sequestro sono stati tutti modificati in 'Andrea e' libero!'
"Abbiamo passato un Capodanno bellissimo, in famiglia" ha detto la fidanzata spagnola dell'imprenditore spezzino. "E' stato tutto molto bello - ha ribadito Francesco Tomasinelli, fidanzato della sorella di Andrea Calevo, Laura - non ci aspettavamo una soluzione così rapida".