A quanto è emerso dalle indagini, il giovane, utilizzando false identità, anche da donna, sul social network Facebook e su Live Messenger, avrebbe "convinto i minori - rende noto la Procura - a mostrare parti intime del loro corpo o a compiere atti sessuali che riprendeva e riproduceva su dvd". In un caso, dopo aver carpito la fiducia di un 14enne, lo avrebbe invitato a casa sua per giocare a un videogame, e qui lo avrebbe costretto ad avere rapporti sessuali. Il 28enne, da oltre due anni, stando alle verifiche fatte sul suo computer, avrebbe chiesto sotto falsi account ('Roberta La Nevé, 'Miki Morelli'), l'amicizia a ragazzini instaurando con loro un dialogo, fino a formulare richieste di prestazioni erotiche on line o di semplice dimostrazione delle proprie parti intime davanti alla webcam. In cambio avrebbe inviato loro immagini di parti del corpo femminile o altri atti sessuali recuperati in rete. L'indagine è cominciata nell'aprile 2012 grazie alla denuncia del padre di un ragazzino 13enne che era stato costretto con minacce a tenere nascosto quello che accadeva: i genitori, infatti, avevano scoperto sul pc del proprio figlio materiale pedopornografico e video erotici che avevano come protagonista proprio il ragazzo. Dalle perquisizioni domiciliari e dal sequestro di materiale informatico in possesso di Miggiano, gli investigatori hanno accertato che nella rete del 28enne "erano finiti tantissimi minorenni - conclude la Procura - molti dei quali hanno collaborato attivamente all'indagine". (ANSA)
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