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Un tifoso ammette
i cori razzisti

Un tifoso della Pro Patria, finora l'unico interrogato dalla polizia nel corso degli accertamenti, ha ammesso di aver partecipato ai cori razzisti rivolti verso i giocatori di colore del Milan, che ieri hanno portato i rossoneri ad abbandonare il campo durante la partita amichevole a Busto Arsizio (Varese). Il tifoso, un giovane residente in provincia di Varese, faceva parte del gruppo composto da una decina di persone dal quale sono partiti i cori. Verranno ora valutati i provvedimenti da prendere nei suoi confronti, mentre gli altri tifosi del gruppo potrebbero essere sentiti nelle prossime ore. Proseguono intanto gli accertamenti, attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso l'episodio.
 
ALLEGRI, STOP INCIVILTA',PAESE CRESCA - "Ritirarci era la scelta giusta di fronte ad una cosa come questa. Bisogna smetterla con questi gesti incivili. L'Italia, il Paese deve migliorare e diventare più educato e più intelligente". Così Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, commenta lo stop dell'amichevole a Busto Arsizio per cori razzisti. "Ci dispiace - aggiunge Allegri - che accadano questi episodi. Soprattutto per gli altri tifosi, le famiglie e i bambini che erano qui per passare una bella giornata. Abbiamo promesso alla Pro Patria di tornare qui per queste persone. Ci dispiace per i giocatori della Pro Patria e per la sua società ma dovevamo dare un segnale forte e spero che serva da esempio sia dai campionati maggiori fino alle serie minori".
 
SINDACO BUSTO, DA BOATENG REAZIONE IMPROPRIA - "E' colpa soprattutto di quattro deficienti, magari anche di quattro professionisti che non hanno saputo fare il loro lavoro,intendo arbitro e alcuni giocatori": lo dice all'ANSA il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, sullo stop di Pro Patria-Milan, definendo "impropria" la reazione di Boateng che "tira un pallone a 200 kmh contro un tifoso". Farioli ha spiegato che era allo stadio, seduto di fianco al direttore sportivo del Milan Ariedo Braida, "e dalla tribuna non ho sentito nulla. Mi hanno detto - spiega - che ci sono stati tre-quattro pirla che forse non sono neanche di Busto che hanno gridato qualche buu ai giocatori". Ma, prosegue, "l'arbitro ai primi segnali doveva fermare il gioco, chiamare i capitani e avvisare tramite lo speaker che al buu successivo la partita sarebbe stata sospesa definitivamente, cosa che è stata fatta autonomamente dalla società". "Se questi professionisti avessero svolto il loro ruolo non sarebbe stata rovinata una festa che a quel punto non poteva più continuare - prosegue - Boateng ha tirato il pallone a 200 all'ora su tifoso, e sappiamo tutti che un fallo di reazione di un professionista è sanzionato molto peggio rispetto a un fallo di gioco e che in qualunque altro stadio d'Italia sarebbe stato espulso. Ma se fosse stato al Bernabeu o a San Siro non avrebbe avuto questa reazione impropria". La società Milan "si è comportata benissimo" e altrettanto hanno fatto "il 99% dei tifosi di Busto che hanno dato un esempio di alta moralità e di etica, applaudendo i giocatori mentre uscivano dal campo. E' giusto che sia stato dato un segnale ma mi auguro che accada lo stesso a San Siro, a Torino e in qualsiasi altro stadio d'Italia". D'altronde, ricorda Farioli, "Busto Arsizio è un tempio dello sport per le famiglie, come ha sempre dimostrato soprattutto nella pallavolo (la Yamamay è campione d'Italia nel volley femminile, ndr) e non può essere accumunata a quattro deficienti". "Domani - conclude Farioli - convocherò una riunione con la società e con i gruppi organizzati di tifosi per capire chi sono i responsabili di quanto accaduto e per ridare dignità e forza alla nostra città che non ha avuto la festa di sport che doveva avere".
 
BARBARA BERLUSCONI, STOP GARE ANCHE IN CAMPIONATO  - "Serve tolleranza zero per episodi come questo, le partite vanno sospese subito, anche in campionato": è il commento di Barbara Berlusconi su Pro Patria-Milan. "E' un episodio inqualificabile - ha detto all'ANSA - E' stato giusto aver lasciato il campo. Non si può far sempre finta di non vedere e non sentire".
 
MARONI, UNA VERGOGNA CORI RAZZISTI - "Cori razzisti contro i giocatori di colore del Milan: una vergogna. Bravo Allegri, giusto ritirare la squadra". Così il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, peraltro tifoso rossonero, ha commentato su Twitter i cori razzisti durante Pro Patria-Milan.
 
ABETE,INDEGNA GAZZARRA CHE OFFENDE TUTTO IL CALCIO  - Sdegno per quel che è successo a Busto Arsizio, "un'indegna gazzarra che offende tutto il calcio"; attivazione della Procura federale; solidarietà ai giocatori colpiti da cori razzisti ma anche al Milan "che ha deciso di sospendere l'amichevole con la Pro Patria". E' la presa di posizione del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, dopo i fatti di Busto Arsizio.
 
PRO PATRIA,NON NOSTRI ULTRA',NON POSSIAMO INTERVENIRE - "Non sono ultrà della Pro Patria, non possiamo intervenire sugli spalti, questo è un compito delle forze dell'ordine". Il presidente della Pro Patria, Pietro Vavassori, assolve la sua società per i cori razzisti ai giocatori del Milan. "Questi signori vanno isolati - ha detto ai microfoni di Sky - ma non sono persone che vediamo allo stadio. Sono amareggiato, non ho parole. Purtroppo le società sono impotenti, non possono fare nulla". Vavassori ha raccontato di aver "sperato fino all'ultimo che i tentativi della dirigenza del Milan andassero a buon fine, ma ha prevalso la solidarietà ai giocatori". Sullo stop deciso dai rossoneri, con l'ingresso in campo del capitano Ambrosini, senza l'intervento della terna arbitrale, il n.1 della Pro Patria ha spiegato: "Ci sono stati problemi di comunicazione, e anche di sottovalutazione. Chi doveva prendere la decisione ha pensato che il buonsenso avrebbe prevalso. Essendo un'amichevole era giusto rispettare la sensibilità dei giocatori colpiti da cori intollerabili. Hanno detto che ce l'avevano con El Sharaawy per le dichiarazioni fatte, ma poi i cori sono stati indirizzati ad altri".
 
RAZZISMO; LEGA PRO 'OK STOP, SONO VIGLIACCHI REPRESSI' - "Cari Ambrosini e Allegri, sono terribilmente colpito da ciò che vi è capitato, poco fa, nella partita con la Pro Patria. Ho apprezzato le parole che avete rivolto al club, composto da persone perbene. Noi della Lega Pro condividiamo la scelta operata di sospendere l'amichevole. Non si può e non si deve tollerare nessun insulto razzista, segno di una subcultura di gente senza intelligenza e senza carattere". Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro, condannando i gesti come quelli che hanno portato oggi alla sospensione della partita amichevole con la Pro Patria, ha scritto al club rossonero. "Sono dei vigliacchi repressi e non meritano alcun rispetto - accusa Ghirelli -, vanno isolati, condannati. Mi auguro che chi ha visto trovi l'orgoglio per denunciare con nomi e cognomi. Quando tornerete a giocare in amichevole con la Pro Patria, noi dirigenti della Lega Pro ci saremo per rimarcare dalla parte di chi stiamo, con il calcio, con i calciatori di qualunque razza, credo religioso, con le famiglie e i tifosi veri". "Nei nostri campi prima della partita, si suona l'inno 'la nostra canzone', di Mogol e Prudente. Ascoltatela attentamente - conclude -, è un inno all'Italia che vogliamo, è un segno di speranza per un mondo senza divisioni, senza razzismo e per un calcio bello, gioioso, pulito, senza frontiere. Vi assicuro che la lotta al razzismo, ieri era forte e da oggi diventerà ancora più decisa. Un abbraccio da tutti noi".
 
BOATENG, VERGOGNOSO CHE ANCORA ACCADANO QUESTE COSE - "E' vergognoso che ancora accadano queste cose": lo dice Kevin Prince Boateng che affida a Twitter il proprio commento a quanto accaduto oggi a Busto Arsizio. Durante l'amichevole con la Pro Patria il giocatore, fatto oggetto di cori razzisti dagli spalti, ha reagito scagliando il pallone contro quella parte dei tifosi e ha lasciato il campo.

Un tifoso della Pro Patria, finora l'unico interrogato dalla polizia nel corso degli accertamenti, ha ammesso di aver partecipato ai cori razzisti rivolti verso i giocatori di colore del Milan, che ieri hanno portato i rossoneri ad abbandonare il campo durante la partita amichevole a Busto Arsizio (Varese). Il tifoso, un giovane residente in provincia di Varese, faceva parte del gruppo composto da una decina di persone dal quale sono partiti i cori. Verranno ora valutati i provvedimenti da prendere nei suoi confronti, mentre gli altri tifosi del gruppo potrebbero essere sentiti nelle prossime ore. Proseguono intanto gli accertamenti, attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso l'episodio.

ALLEGRI, STOP INCIVILTA',PAESE CRESCA - "Ritirarci era la scelta giusta di fronte ad una cosa come questa. Bisogna smetterla con questi gesti incivili. L'Italia, il Paese deve migliorare e diventare più educato e più intelligente". Così Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, commenta lo stop dell'amichevole a Busto Arsizio per cori razzisti. "Ci dispiace - aggiunge Allegri - che accadano questi episodi. Soprattutto per gli altri tifosi, le famiglie e i bambini che erano qui per passare una bella giornata. Abbiamo promesso alla Pro Patria di tornare qui per queste persone. Ci dispiace per i giocatori della Pro Patria e per la sua società ma dovevamo dare un segnale forte e spero che serva da esempio sia dai campionati maggiori fino alle serie minori".

SINDACO BUSTO, DA BOATENG REAZIONE IMPROPRIA - "E' colpa soprattutto di quattro deficienti, magari anche di quattro professionisti che non hanno saputo fare il loro lavoro,intendo arbitro e alcuni giocatori": lo dice all'ANSA il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, sullo stop di Pro Patria-Milan, definendo "impropria" la reazione di Boateng che "tira un pallone a 200 kmh contro un tifoso". Farioli ha spiegato che era allo stadio, seduto di fianco al direttore sportivo del Milan Ariedo Braida, "e dalla tribuna non ho sentito nulla. Mi hanno detto - spiega - che ci sono stati tre-quattro pirla che forse non sono neanche di Busto che hanno gridato qualche buu ai giocatori". Ma, prosegue, "l'arbitro ai primi segnali doveva fermare il gioco, chiamare i capitani e avvisare tramite lo speaker che al buu successivo la partita sarebbe stata sospesa definitivamente, cosa che è stata fatta autonomamente dalla società". "Se questi professionisti avessero svolto il loro ruolo non sarebbe stata rovinata una festa che a quel punto non poteva più continuare - prosegue - Boateng ha tirato il pallone a 200 all'ora su tifoso, e sappiamo tutti che un fallo di reazione di un professionista è sanzionato molto peggio rispetto a un fallo di gioco e che in qualunque altro stadio d'Italia sarebbe stato espulso. Ma se fosse stato al Bernabeu o a San Siro non avrebbe avuto questa reazione impropria". La società Milan "si è comportata benissimo" e altrettanto hanno fatto "il 99% dei tifosi di Busto che hanno dato un esempio di alta moralità e di etica, applaudendo i giocatori mentre uscivano dal campo. E' giusto che sia stato dato un segnale ma mi auguro che accada lo stesso a San Siro, a Torino e in qualsiasi altro stadio d'Italia". D'altronde, ricorda Farioli, "Busto Arsizio è un tempio dello sport per le famiglie, come ha sempre dimostrato soprattutto nella pallavolo (la Yamamay è campione d'Italia nel volley femminile, ndr) e non può essere accumunata a quattro deficienti". "Domani - conclude Farioli - convocherò una riunione con la società e con i gruppi organizzati di tifosi per capire chi sono i responsabili di quanto accaduto e per ridare dignità e forza alla nostra città che non ha avuto la festa di sport che doveva avere".

BARBARA BERLUSCONI, STOP GARE ANCHE IN CAMPIONATO - "Serve tolleranza zero per episodi come questo, le partite vanno sospese subito, anche in campionato": è il commento di Barbara Berlusconi su Pro Patria-Milan. "E' un episodio inqualificabile - ha detto all'ANSA - E' stato giusto aver lasciato il campo. Non si può far sempre finta di non vedere e non sentire".

MARONI, UNA VERGOGNA CORI RAZZISTI - "Cori razzisti contro i giocatori di colore del Milan: una vergogna. Bravo Allegri, giusto ritirare la squadra". Così il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, peraltro tifoso rossonero, ha commentato su Twitter i cori razzisti durante Pro Patria-Milan.

ABETE,INDEGNA GAZZARRA CHE OFFENDE TUTTO IL CALCIO - Sdegno per quel che è successo a Busto Arsizio, "un'indegna gazzarra che offende tutto il calcio"; attivazione della Procura federale; solidarietà ai giocatori colpiti da cori razzisti ma anche al Milan "che ha deciso di sospendere l'amichevole con la Pro Patria". E' la presa di posizione del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, dopo i fatti di Busto Arsizio.

PRO PATRIA,NON NOSTRI ULTRA',NON POSSIAMO INTERVENIRE - "Non sono ultrà della Pro Patria, non possiamo intervenire sugli spalti, questo è un compito delle forze dell'ordine". Il presidente della Pro Patria, Pietro Vavassori, assolve la sua società per i cori razzisti ai giocatori del Milan. "Questi signori vanno isolati - ha detto ai microfoni di Sky - ma non sono persone che vediamo allo stadio. Sono amareggiato, non ho parole. Purtroppo le società sono impotenti, non possono fare nulla". Vavassori ha raccontato di aver "sperato fino all'ultimo che i tentativi della dirigenza del Milan andassero a buon fine, ma ha prevalso la solidarietà ai giocatori". Sullo stop deciso dai rossoneri, con l'ingresso in campo del capitano Ambrosini, senza l'intervento della terna arbitrale, il n.1 della Pro Patria ha spiegato: "Ci sono stati problemi di comunicazione, e anche di sottovalutazione. Chi doveva prendere la decisione ha pensato che il buonsenso avrebbe prevalso. Essendo un'amichevole era giusto rispettare la sensibilità dei giocatori colpiti da cori intollerabili. Hanno detto che ce l'avevano con El Sharaawy per le dichiarazioni fatte, ma poi i cori sono stati indirizzati ad altri".

RAZZISMO; LEGA PRO 'OK STOP, SONO VIGLIACCHI REPRESSI' - "Cari Ambrosini e Allegri, sono terribilmente colpito da ciò che vi è capitato, poco fa, nella partita con la Pro Patria. Ho apprezzato le parole che avete rivolto al club, composto da persone perbene. Noi della Lega Pro condividiamo la scelta operata di sospendere l'amichevole. Non si può e non si deve tollerare nessun insulto razzista, segno di una subcultura di gente senza intelligenza e senza carattere". Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro, condannando i gesti come quelli che hanno portato oggi alla sospensione della partita amichevole con la Pro Patria, ha scritto al club rossonero. "Sono dei vigliacchi repressi e non meritano alcun rispetto - accusa Ghirelli -, vanno isolati, condannati. Mi auguro che chi ha visto trovi l'orgoglio per denunciare con nomi e cognomi. Quando tornerete a giocare in amichevole con la Pro Patria, noi dirigenti della Lega Pro ci saremo per rimarcare dalla parte di chi stiamo, con il calcio, con i calciatori di qualunque razza, credo religioso, con le famiglie e i tifosi veri". "Nei nostri campi prima della partita, si suona l'inno 'la nostra canzone', di Mogol e Prudente. Ascoltatela attentamente - conclude -, è un inno all'Italia che vogliamo, è un segno di speranza per un mondo senza divisioni, senza razzismo e per un calcio bello, gioioso, pulito, senza frontiere. Vi assicuro che la lotta al razzismo, ieri era forte e da oggi diventerà ancora più decisa. Un abbraccio da tutti noi".

BOATENG, VERGOGNOSO CHE ANCORA ACCADANO QUESTE COSE - "E' vergognoso che ancora accadano queste cose": lo dice Kevin Prince Boateng che affida a Twitter il proprio commento a quanto accaduto oggi a Busto Arsizio. Durante l'amichevole con la Pro Patria il giocatore, fatto oggetto di cori razzisti dagli spalti, ha reagito scagliando il pallone contro quella parte dei tifosi e ha lasciato il campo.

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