«Gli albergatori non hanno potuto pagare l’Imu perché non sono nelle condizioni di farlo. Un’inte - ra categoria sta mettendo in campo il massimo sforzo per rilanciarsi dalla crisi e aiutare l’economia del territorio ma le tasse sono eccessive. Ormai siamo di fronte a una vera rapina». Lo afferma Sebastiano De Luca, presidente regionale di Confindustria Turismo e Alberghi, che non nasconde il disappunto e le difficoltà degli operatori economici in particolar modo sulla rata Imu per la seconda casa, che lo scorso dicembre la maggior parte degli albergatori non sono riusciti a pagare. Il Comune di Taormina ha elevato alla percentuale massima (10,6%) l’aliquota nel bilancio approvato a novembre e come si ipotizzava gli imprenditori non sono riusciti ad affrontare l’onere dell’imposta. Difficilmente, quindi, dall’Imu il Comune potrà introitare gli oltre 2 milioni previsti in bilancio in una fase in cui Palazzo dei Giurati è in pre-dissesto. “L’imposizione fiscale è arrivata a livelli insostenibili – dichiara De Luca – e qui si tratta di impossibilità materiale di pagare centinaia di migliaia di euro di tasse. E le banche non danno soldi per coprire questi pagamenti. Gli albergatori sono costretti a non pagare. E poi, a parte, l’Imu, c’è la Tarsu e c’è l’Irap. L’Imu doveva essere applicata con un’aliquota minima ma gli amministratori non si sono resi conto del danno che hanno arrecato alle attività ricettive con questa scelta servita solo a sanare virtualmente il bilancio del Comune. Ravvisiamo piuttosto troppe spese inutili che andrebbero tagliate".
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