La Befana bianconera porta solo carbone e una certezza: lo scudetto per la Juve non è affatto vinto, con la Lazio lì a soli cinque punti, ma soprattutto una battuta d'arresto con la Samp in casa che preoccupa non poco. La Signora ha infatti giocato un'ora in superiorità numerica per l'espulsione di Berardi e ha un solo alibi: la direzione da film horror di Valeri, che però non toglie il merito a un avversario eroico prima nel resistere e poi nel concretizzare la vittoria con un gol da favola di Icardi, che da oggi non è più soltanto un giovane promettente. Il pari della Samp, però, era stato propiziato da una papera colossale di Buffon che non ha trattenuto una palla facile scagliata ancora da Icardi. Una papera che non è nulla in confronto a quelle di Valeri, che ne ha combinate di tutti i colori. Prima non ammonisce Peluso per una entrata a piedi giunti, la stessa che poco più tardi costerà il giallo a Berardi già ammonito. Concede un rigore giusto e poi ne nega due, il primo su Matri, che gli grida: ma allora, se è simulazione, perché non mi ammonisci?; il secondo su una vistosa cintura di Costa su Bonucci. Evidentemente condizionato dagli errori, fischia a capocchia per tutto il tempo. Nel frattempo la Juve aveva macinato il solito gioco, ma concretizzato, come sempre, poco. Nella ripresa, i bianconeri invece di mettere al sicuro il risultato, sono apparsi bloccati e la Samp, con la testa libera del nulla da perdere, ha cominciato a seminare il panico sulle ripartenze, con Eder e soprattutto Icardi che sembravano imprendibili. Il regalo di Buffon ha dato ulteriore sicurezza ai genovesi e ne ha tolta ai bianconeri, sempre troppo accentrati e prevedibili, sempre in affanno sui contropiede blucerchiati. E poi, come succede spesso nelle giornate storte, l'avversario trova anche il gol da cineteca, come Eder, che ha sparato quasi dalla linea di fondo spedendo la palla nel sette opposto con Buffon esterrefatto. Nella storia finale della partita c'é un Vucinic (entrato per Matri) che riesce a sbagliare due gol solari, uno dal dischetto, tutto libero, spedendo sulla traversa e l'altro a due metri dalla linea di porta, tutto solo. Ma i guai bianconeri non finiscono qui perché Marchisio nel finale esce in barella. Neppure il neo acquisto Peluso è un regalo di zucchero della Befana, perché si è fatto bere due volte da Icardi e come sostituto di Chiellini è tutto da rivedere, per usare un eufemismo. Nella Samp incerottata e guidata da un allenatore con i fiocchi, spiccano Icardi, la vera rivelazione, Obiang, Romero, Palombo reinventato centrale difensivo, Poli, l'unico a tentare qualche conclusione, oltre a Icardi. Adesso per la Juve viene il difficile quando il calendario sembrava facile, perché senza Chiellini, Asamoah e con Vucinic afflitto dall'infiammazione al tendine, la squadra di Conte rischia di vanificare il consistente vantaggio e di affievolire il proprio morale, perché tre sconfitte in un girone non sono poca cosa e di certo la corazzata dello scudetto era abituata a ben altro.