Lunedì 23 Dicembre 2024

Quattordicenne suicida
Gli amici su Twitter
accusano i bulli

Giovani oggi messi sotto accusa dal mondo dei social network, ancora una volta perentorio e protagonista di una vicenda tragica che riguarda da vicino una adolescente vessata dai suoi coetanei. "Che gesto orribile hai dovuto fare per colpa della cattiveria della gente", "Dovevi fregartene, pensare a te stessa e non a quello che dicono gli altri", "Domani devo tornare a scuola... e vedere quei deficienti...non ce la faccio", recitano tre dei tanti post. Ma gli investigatori, i carabinieri ed il procuratore capo di Novara, Francesco Saluzzo, invitano alla calma e a "fare attenzione a non dar vita ad alcuna caccia alle streghe, a non mettere sotto accusa chissà chì". Non c'é infatti alcuna verifica su quanto la 'rete' sta propagando e il procuratore Saluzzo aggiunge: "é stata una grande tragedia, e bisogna stare attenti a non creare situazioni che possano portare ad altre tragedie simili". La giovane si è uccisa nella notte tra venerdì e sabato. Aveva iniziato l'anno scolastico frequentando le Magistrali, poi aveva cambiato scuola, passando al 'Pascal' di Romentino. Era una ragazza apparentemente serena, sportiva (era tesserata Libertas Atletica Oleggio), ma nonostante tutto qualcosa sembra averla ferita al punto da condurla a togliersi la vita. Ora si cercherà di capirne il motivo, tra i mille interrogativi che sempre pone l'adolescenza. Una storia, questa di Novara, che ricorda un'altra tragedia analoga, accaduta il 22 novembre scorso, a Roma, quando si uccise, impiccandosi, un ragazzo di soli 15 anni, apostrofato come 'gay' su facebook. Anche in quel caso gli investigatori non prefigurarono un ipotesi si reato, ma furono in molti a dire che vi fu un'istigazione al suicidio, una vera opera di stalking nei suoi confronti tramite i social network. Pure la madre del giovane, alla fine finì su fb per disperazione, perché là gli sembrava di sentire più vicino il figlio che non c'era più. Qualche giorno dopo il suicidio del giovane romano, il 30 novembre, a Vicenza, i carabinieri cominciano ad indagare su una storia di stalking ai danni di un altro ragazzino "accusato" dal popolo dei social network di essere effeminato e forse un gay. Anche lì un gruppo di bulli aveva preso di mira un coetaneo, come per annientarlo, incuranti e inconsapevoli delle possibili conseguenze del loro operato.(ANSA).

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