Nel porto di Cetraro si cerca di tornare alla normalità dopo le complesse operazioni di recupero e sistemazione delle due imbarcazioni distrutte da un incendio venerdi scorso. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti sono al lavoro per far luce su un episodio che ha sollevato indubbie preoccupazioni e perplessità. Si è trattato di incidente oppure qualcuno ha volutamente appiccato le fiamme? Sono stati ascoltati a lungo i proprietari delle imbarcazioni distrutte, un noto avvocato di Paola e un farmacista di Fuscaldo per capire se ci possano essere stati dei precedenti di tipo estorsivo o di altra natura che avrebbero potuto indurre qualcuno ad un gesto cosi sconsiderato nonché le cinque persone presenti nel porto quando si è sviluppato l’incendio e che avevano appena finito di cenare su un natante poco distante. In particolare l’attenzione investigativa è concentrata su uno dei cinque che, cosi come emerso dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, si sarebbe diretto verso le due imbarcazioni poco prima che si sprigionassero le fiamme. Ovviamente, al momento è impossibile stabilire se vi sia un collegamento diretto, perché dalle immagini non si vede alcun gesto sospetto. L’uomo avrebbe potuto semplicemente dirigersi verso i natanti per puro caso o perché attirato da rumori o presenze anomale. Fondamentali saranno le testimonianze, ma anche le risultanze delle analisi tecnico-scientifiche. Intanto, il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, domani andrà in procura a sollecitare che si faccia luce al più presto sulla vicenda per restituire tranquillità ai proprietari di imbarcazioni che utilizzano l’approdo, ma anche per evitare demagogiche strumentalizzazioni o ombre sinistre su un porto che finalmente dopo decenni è stato ammodernato, reso funzionale, ma soprattutto bonificato, restituito alla legalità e che oggi viene considerato uno dei volani di sviluppo di questo comprensorio.
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