Più risorse, più attenzione al problema del sovraffollamento. E’ quanto chiesto dall’on. Franco Laratta dopo la visita nel carcere di Paola che conta 270 detenuti, il doppio della capienza consentita. Nonostante ciò nel penitenziario è in corso un positivo e interessante progetto di formazione scolastica primaria e superiore che coinvolge gran dei reclusi . “Ma il dato ancora più interessante – ha rilevato Laratta - sono i laboratori di cucina e ristorazione messi in atto. Al carcere di Paola si formano chef e camerieri, professioni ancora molto richieste sul mercato, che già si rendono utili gestendo la grande cucina dell'Istituto che sforna pranzo e cena i pasti per i detenuti, differenziando i menu per i musulmani, i diabetici e a altri con particolari patologie. L'istituto penale di Paola, ben gestito da molti punti di vista, ha però bisogno di risorse finanziarie per sostenere l'impiego dei carcerati, ha bisogno di rafforzare l'assistenza sanitaria (funziona 24 ore su 24, ma ad esempio manca di un ecografo per il quale mi sono subito rivolto all'Asp di Cosenza), ha bisogno di personale (la polizia penitenziaria è ormai ridotta ai minimi termini), ha bisogno di un fotocopiatore per la sezione scolastica che ne è priva. Dal carcere di Paola – ha constatato Laratta - usciranno detenuti con la qualifica di chef, baristi e camerieri, ma il Parlamento in questi anni è rimasto sordo rispetto ai continui suicidi in carcere e ad una situazione esplosiva fatta di sovraffollamento e rischi gravi per la salute e l'incolumità di chi vive e chi lavora negli istituti di pena.