E' entrata in vigore oggi nelle Filippine la legge sul controllo delle nascite, che faciliterà l'accesso ai contraccettivi da parte della fascia più povera della popolazione in un Paese in cui una Chiesa molto influente difende a spada tratta la 'cultura della vita'. La contraccezione è già legale nell'arcipelago, che conta 90 milioni di cattolici (l'80%), ma è fuori dalla portata dei più poveri, soprattutto nelle aree rurali e nelle baraccopoli. Dopo anni di dibattiti, quindi, la cosiddetta legge sulla salute della riproduzione (denominata RH) diventa oggi realtà, anche se il governo sta ancora mettendo a punto le condizioni per la sua applicazione. La legge prevede la fornitura di preservativi e pillole gratis nelle strutture sanitarie pubbliche, corsi di educazione sessuale nelle scuole e corsi di formazione per il contenimento delle nascite al personale sanitario degli istituti pubblici. Secondo il governo e il presidente, la nuova legge rallenterà l'aumento della popolazione e ridurrà la povertà e la mortalità materna nel Paese. Da parte sua, la Chiesa ritiene che il testo sia anticostituzionale e si è già rivolta alla Corte suprema.(ANSA-AFP).
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