E' agli arresti domiciliari da oggi nella sua abitazione di Reggio Emilia l'ex vigile urbano di 65 anni rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio volontario per un delitto avvenuto 21 anni fa e rimasto un cold case fino allo scorso anno. La svolta nell'inchiesta è arrivata quando la polizia, coordinato dal Pm Maria Rita Pantani, ha indagato Pietro Fontanesi, al tempo del delitto vicino di casa del medico dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia Carlo Rombaldi, ucciso nella notte fra il 7 e l'8 maggio 1992. Oggi alcuni agenti della polizia hanno accompagnato Fontanesi a casa, notificando l'ordine di custodia nell'abitazione. La pm Pantani aveva chiesto inizialmente il carcere, richiesta però negata dal gip: in sede di tribunale del riesame erano stati ordinati gli arresti domiciliari, ma il difensore di Fontanesi, Giovanni Tarquini, si era opposto in Cassazione. Oggi é arrivata la decisione della Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza della misura degli arresti domiciliari. Il processo prenderà il via il 25 marzo. L'ex agente della polizia municipale è comparso il 6 dicembre davanti al gup del tribunale di Reggio Antonella Pini Bentivoglio dichiarandosi innocente. Rombaldi fu ucciso a colpi di pistola nel cortile del suo condominio, nella prima periferia di Reggio Emilia. Aveva appena parcheggiato l'auto in garage dopo essere stato in pizzeria con i colleghi. Alla base del delitto, secondo l'accusa, ci sarebbe stata una banale lite per questioni di vicinato. (ANSA)
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