Entro lunedì tutti gli enti della formazione professionale dovranno aggiornare i dati degli oltre settemila lavoratori inseriti nell’elenco unico del personale. Il provvedimento, di iniziativa del presidente della Regione Rosario Crocetta, concordato con l’assessore alla Formazione e all’Istruzione Nelli Scilabra, sopraggiunge dopo il trasferimento con effetto immediato ad altri incarichi di sette dirigenti e 53 funzionari ed è stato diramato dal dirigente generale del dipartimento Formazione, Anna Rosa Corsello. “Gli enti inadempienti – si sottolinea nel provvedimento – incorreranno nelle sanzioni previste dal decreto in materia di revoca dell’accreditamento”. E si avvertono gli interessati che «l’aggiornamento dovrà riguardare, oltre che la condizione lavorativa, anche i dati personali e professionali di ogni singolo lavoratore». Monta, intanto, la protesta dei dipendenti dell’assessorato trasferiti, che si sentono calunniati per quell’improvviso provvedimento a loro carico, qualcuno dei quali minaccia, addirittura, di adire le vie legali. Una loro delegazione è stata ricevuta ieri da Alessandro Balsamo, segretario particolare dell’assessore Scilabra. Dopo l’episodio, raccontato dallo stesso Crocetta, secondo cui qualcuno dei funzionari avrebbe versato sul proprio conto corrente fondi destinati a qualcuno degli enti formativi, non vogliono “esser trattati da ladroni”. «Vogliamo sapere – hanno chiesto al segretario dell’assessore – i nomi di queste persone, che lo dimostrino con i fatti che siamo corrotti». «“Questa – ha aggiunto uno dei trasferiti – è diffamazione. Chiediamo che controllino immediatamente il conto corrente di ognuno di noi. Non accettiamo di essere trattati da delinquenti e da ladroni ». Qualcuno ha poi fatto rilevare che «la Scilabra si è insediata due mesi fa e non si è mai particolarmente interessata ai problemi e alle difficoltà di questo dipartimento. Non ha mai cercato un confronto con i dipendenti ». «Mi pare – ha replicato Balsamo – che ci sia un dialogo costante col dirigente generale di questo dipartimento. La prossima volta invece di chiedere un confronto chiedete uno sfogatoio comune. Non si può dialogare in questo modo e con questi toni». E a chi chiedeva di rettificare talune affermazioni riportate dai giornali a commento del provvedimento di trasferimento in blocco del personale addetto al settore, Balsamo ha così risposto: «Non dobbiamo rettificare nulla. C’è stato un tavolo di concertazione tra l’assessore alla Formazione e il presidente della Regione dove è stata concordata l’attuazione immediata del provvedimento ». Il presidente della Regione, per parte sua, nel tentativo di svelenire il clima determinatosi dopo il suo intervento, ha diffuso una nota in cui si legge: «Ringrazio i dipendenti per avere rispettato le disposizioni. Non è un provvedimento punitivo, ma una rotazione prevista dalla legge. Non sono provvedimenti individuali e quindi di tipo intimidatorio e discriminatorio». Intanto, il segretario generale della Cgil Funzione Pubblica Michele Palazzotto e il segretario regionale Enzo Abbinanti hanno inviato al presidente della Regione Crocetta e all’assessore Scilabra una richiesta urgente in merito alla maxirotazione di dirigenti e funzionari del Dipartimento della Formazione, per conoscere «i dipendenti destinatari degli stessi e le adeguate motivazioni che li hanno determinati». Il documento è stato inviato anche all’assessorato regionale alla Funzione Pubblica. «La richiesta – avverte una nota della Cgil - è formulata in ottemperanza a quanto previsto dai Cc.Cc.Rr.L. dell’area della dirigenza (ex art.9) e del comparto non dirigenziale (ex art.7) attualmente vigenti». Nella lettera, inoltre, si accusa il governo di «atteggiamento antisindacale, sostanziato fino ad ora dalla negazione di ogni confronto sulle materie inerenti il personale, che ha ispirato l’azione del governo regionale, fermo restando che si possano condividere in linea di principio le finalità di impulso al rinnovamento di cui necessita l’amministrazione regionale e che la Fp Cgil ha sempre sollecitato negli anni passati ». «Pertanto – concludono i sindacalisti - con l’auspicio che il governo regionale possa rivedere la sua “linea” in ordine alle relazioni sindacali, si rimane in attesa della informativa richiesta dichiarando sin da ora che in assenza di riscontro alla presente la Fp Cgil farà valere le sue ragioni presso gli organi giurisdizionali competenti».
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