Sabato 23 Novembre 2024

Mps: sprint in borsa
dopo il tracollo (+5,02%)

 Vero e proprio sprint in Borsa di Mps. Il titolo, che in 3 sedute ha perso il 20% della capitalizzazione, parte bene e corre con un rialzo del 5,02% a 0,24 euro nei primi scambi.

Sul caso Monte Paschi di Siena "si tratta di fare la massima chierezza" anche dal punto di vista "penale" ove necessario. Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo a 'Radio Anch'iò su Radio Uno. "Ho piena e totale fiducia nella Banca d'Italia e nei confronti del governatore" Ignazio Visco, ha aggiunto, "così come ce l'ho nel ministro dell'Economia e delle Finanze".

 "I 4 miliardi di Imu vanno allo stato e ci restano", nel caso di Monte dei Paschi di Siena "non si tratta di 3,9 miliardi, ma di soldi che verranno rimborsati e con alto taso di interesse. E non sono 3,9 miliardi, ma due miliardi perché per il resto sono rimborsi dei precedenti Tremonti-bonds". Cosi' Monti cercando di tranquillizzare i cittadini. Per il leader di Scelta Civica, insomma, "cade qualsiasi parallelismo con l'Imu".

"Il Pd c'entra in questa vicenda" perché "ha sempre avuto molta influenza sulla banca e sulla vita politica" di Siena. "Io - ha però aggiunto il leader di Scelta Civica - non sono qui per attaccare Bersani, ma il fenomeno storico della commistione fra banca e politica che va ulteriormente sradicato" perché è una "brutta bestia". Poi, ha concluso, lascio ai politici" il compito di "puntarsi il dito" l'uno contro l'altro.

PROFUMO, NON ABBIAMO ANCORA DATI PUNTUALI DERIVATI - "Non è ancora possibile fornire dati puntuali e aggiornati" in merito allo stato dell'arte della situazione derivati. Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo in assemblea, precisando che la banca sta ancora lavorando all'esame dell'esposizione portafoglio titoli e derivati.

VISCO, BANCA STABILE, AVVIATA INDAGINE - Mps è una banca "stabile", ma Bankitalia ha avviato "un'indagine". Così - secondo l'agenzia Bloomberg che cita Cnbc - il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. Via Nazionale - ha aggiunto - aveva indicato la necessità di nuovo capitale per l'istituto senese.

Su Mps "sbaglia chi adombra mancanza di supervisione" da parte della Banca d'Italia, che "non ha nulla da nascondere". Così - secondo Bloomberg che cita Cnbc - il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

GRILLO - "Quello che hanno fatto alla banca Monte dei Paschi è peggio della Tangentopoli, di Craxi e di Parmalat insieme, questo è il danno che hanno fatto". Così Beppe Grillo arrivando nella sede dell'Assemblea di Mps, accolto da una ressa di giornalisti, cameraman e fotografi. "Hanno fatto di un partito una banca e di una banca un partito", ha aggiunto mentre entrava in Assemblea. "Mussari è un incompetente, lo hanno messo lì a fare il linoleum: stanno vendendo una banca del 1500 al mercato", ha concluso.

A INGRESSO ASSEMBLEA PRESIDI E STRISCIONI - Un presidio della Lega Nord e uno delle forze che sostengono la lista Rivoluzione Civile di Ingroia stanno accogliendo i soci di Banca Monte dei Paschi di Siena convocati per l'Assemblea straordinaria. Cori e volantini contro la dirigenza del Monte ma anche contro l'ex sindaco di Siena e candidato del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative Franco Ceccuzzi.

E' iniziata l'assemblea degli azionisti del Montespaschi chiamata a varare il piano di salvataggio che passa attraverso la sottoscrizione degli aiuti di Stato, i cosiddetti Monti Bond. Il presidente Alessandro Profumo, aprendo i lavori, ha indicato la presenza in sala del 52,7 per cento del capitale. Per quanto riguarda la composizione dell'azionariato non risultano cambiamenti tra i grandi soci della banca, ad eccezione di Axa che detiene un 3,2% rispetto al 2,5% che emerge dal sito della Consob. La Fondazione Mps possiede il 34,9%, la famiglia Aleotti il 4% (Finamonte Srl), Unicoop Firenze il 2,7% e JpMorgan il 2,5 per cento. All'ordine del giorno un solo punto, quello per la ricapitalizzazione. Sono previsti comunque numerosi intereventi, tra questi i più attesi sono quelli del presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, e quelli di Beppe Grillo e dell'economista Michele Boldrin che affianca Oscar Giannino in campagna elettorale.

Lo scandalo-derivati del Montepaschi scuote i vertici del Paese. Una scossa che colpisce tutti: dal Capo dello Stato al presidente del consiglio, dal ministro dell'Economia alla Banca d'Italia, da Piazza Affari alle forze sindacali, fino all'ultimo dei politici. Insomma, l'intero sistema. Il tutto mentre al primo piano di Palazzo Salimbeni, a Siena, il Cda della banca è stato riunito per oltre sei ore cercando la quadra ad una situazione che porterà l'istituto a chiudere il bilancio in rosso per svariate centinaia di milioni.

Solo dalla vicenda derivati si avranno infatti 700 milioni di risultato negativo. Un 'buco' causato della 'mala gestio' che nei giorni scorsi ha portato alle dimissioni il numero uno dell'Abi Giuseppe Mussari, già presidente di Mps. Al termine dei lavori del consiglio, presieduto da Alessandro Profumo, è arrivato un comunicato in cui si esprime "profondo sconcerto" per la strumentalizzazione politica della vicenda, visto poi che la situazione della banca "é completamente sotto controllo". Una lettura in linea con quella del premier, Mario Monti, che parlando da Davos, ha fatto notare come questo vespaio di polemiche non sia altro che l'effetto della campagna elettorale visto che l'istituto senese è da sempre considerato vicino alle forze di sinistra. "Non è in questione il tema dei controlli", ha scandito il premier andando in soccorso delle Autorità competenti come Bankitalia e Consob, accusate di non aver vigilato. Ciò che conta ora, invece, è "sottrarre Mps dalla confusione che è stata creata per evidenti ragioni" politiche. Parole che son servite in parte ad ammorbidire quel principio di scontro che c'é stato in giornata tra Via XX Settembre e Via Nazionale. "La situazione di Mps - aveva detto in mattinata il titolare dell'Economia Vittorio Grilli - non è una novità, non é un fulmine a ciel sereno. Conoscevamo le sue problematicità già da un anno. Non ho evidenza di problemi in altre banche. Sui controlli dico solo che sono di competenza della Banca d'Italia".

Il primo a spegnere quella che poteva essere una pericolosa miccia è stato lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: io ho fiducia nella Banca d'Italia che se ne sta occupando, ha detto, sottolineando che quella del Montepaschi, "se è una questione grave, bisogna occuparsene". In scia a queste parole sono arrivate dichiarazioni rassicuranti sia di Bankitalia che del Tesoro. "Nessuna divergenza" con Via Nazionale, ha affermato il portavoce di Grilli, precisando che i rapporti "non sono ottimi ma eccellenti". Lo stesso vale per l'istituto centrale: "non c'é alcun contrasto, ma piena collaborazione". Dichiarazione un po' 'amarcord' per Silvio Berlusconi. L'ex premier, sulla vicenda, si è limitato a dire soltanto che si tratta di una banca a "cui voglio bene" visto che "grazie a lei potei costruire Milano 3".

In una situazione diametralmente opposta si sono schierati invece gli alleati leghisti che hanno buttato altra benzina sul fuoco. Al Carroccio ha risposto il leader Pd Pierluigi Bersani, ricordando il crac di Credit Nord, vicino alla Lega e ricordando la battaglia del suo partito in Parlamento sui derivati. Di fronte all'infuriare delle polemiche politiche il Governo non si è tirato indietro. Monti ha fatto sapere come "il ministro dell'Economia è a disposizione per rispondere al Parlamento". Una disponibilità subito sottolineata dallo stesso Grilli che ha precisato che "ad oggi, la sottoscrizione dei (3,9 miliardi, ndr) di Monti Bond non è avvenuta perché non si sono ancora verificate alcune delle condizioni necessarie".

Per poter procedere, infatti, bisogna aspettare il via libera di oggi dall'assemblea degli azionisti del Montepaschi. Questi strumenti (obbligazioni emesse dalla banca e sottoscritte dallo Stato) dovranno essere rimborsati fino all'ultimo centesimo da Mps nel medio termine e annualmente riconosceranno un tasso d'interesse del 9% che si incrementa dello 0,5% ogni due anni. Non un regalo dunque, ma un prestito anche piuttosto caro. Da segnalare anche l'intervento del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, secondo cui "una politica di rinvio" in materia di derivati "non è più possibile. Ai governi e alle autorità di regolamentazione spetta un ruolo importante, che non può certamente essere svolto a livello di singolo paese". Intanto il titolo anche oggi ha pagato duramente in Borsa. Per la banca senese si è trattato di una seduta di passione con il titolo che ha perso un altro 8,2% (a 0,23 euro), portando le perdite delle ultime tre sedute a oltre il 20%. Record di scambi, con 821 milioni di pezzi trattati, pari al 7% del capitale (contro il 6% della vigilia e al 5% del giorno prima).

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