Il comunicato ufficiale della Questura di Messina
Alle 23.30 di ieri, nel comune di Milazzo, all’interno dell’abitazione di un complice, gli agenti del Commissariato di P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto, con la collaborazione della Squadra Mobile, hanno proceduto alla cattura ed al conseguente arresto del noto Filippo Barresi, classe 55’, latitante dal 24 giugno del 2011 quando, grazie all’operazione antimafia Gotha, era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nonché da ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Messina per il reato di associazione mafiosa nell’ambito del procedimento penale Mare Nostrum.
Nei mesi successivi, ripetute operazioni con un vasto dispiegamento di uomini sono state organizzate per riuscire a stanare l’uomo dal suo nascondiglio. Operazioni di ricerca e minuziose indagini hanno passo dopo passo accorciato la distanza dal pericoloso latitante ritenuto esponente di spicco e collocato ai massimi vertici della famiglia mafiosa barcellonese.
Gli agenti del Commissariato di Barcellona P.G. hanno con un’operazione lampo accerchiato l’abitazione del complice del boss, Cuttone Salvatore, nato a Milazzo di anni 38, che in un ultimo tentativo di sottrarsi all’arresto e nascondere il boss, ha sbarrato le porte di accesso alla casa e spento le luci simulando l’abbandono dell’immobile.
Penetrati all’interno attraverso le finestre dell’abitazione, i poliziotti hanno trovato il complice nascosto nel box doccia ed il Barresi in un vano ricavato nel sottotetto al quale si accedeva mediante una piccola botola dotata di scala estensibile.
Dopo l’operazione antimafia Gotha, Barresi Filippo era l’unico esponente di vertice di cosa nostra barcellonese ad essersi sottratto alla cattura continuando a gestirne le strategie criminali. L’autore ed esecutore di delitti come quello di Francesco Siracusa nel 1989 e di Cattaino nel 1991, nonché del ferimento di Gambino nel 1993, non disdegnava di dedicarsi all’attività imprenditoriale coltivando diretti interessi, insieme ad altri elementi di vertice del clan, all’interno delle società CEP e ICEM, amministrate da Giuseppe Isgrò ma appunto riconducibili a Rao Giovanni, Barresi Filippo e Gullotti Giuseppe.
Stanotte l’atto finale con l’arresto ad opera degli uomini del Commissariato di Barcellona.
Il complice del boss, Cuttone Salvatore, è stato arrestato per il reato di favoreggiamento personale.
L’arresto del Barresi giunge di seguito alla consumazione di due efferati delitti commessi in questo centro, il primo l’1.12.2012 quando è rimasto vittima di un agguato mafioso un giovane di 23 anni, Isgrò Giovanni; ed il secondo il giorno di capodanno, quando all’interno di un bar in pieno centro un killer ha ucciso a colpi di fucile a pallettoni Perdichizzi Giovanni, ritenuto esponente di criminalità organizzata a capo di un gruppo dedito alle estorsioni.