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Filippo Barresi si
dichiara innocente

Filippo Barresi
E’ durato non più di 5 minuti l’interrogatorio nel carcere palermitano Pagliarelli del boss barcellonese Filippo Barresi. Il giudice Alajmo, che lo ha sentito per rogatoria del gip Massimiliano Micali,  gli ha contestato le accuse contenute nell’ordinanza dell’operazione antimafia Gotha 3 per la quale Barresi nel giugno del 2011 si diede alla latitanza finita lunedì sera quando la Polizia lo ha arrestato in un appartamento di via Grotta Polifemo a Milazzo. Barresi, che era assistito dagli avvocati Tommaso Autru Ryolo e Giuseppe Lo Presti,  si è limitato a respingere tutte le accuse, si è professato innocente ed ha respinto il ruolo di padrino di Cosa Nostra barcellonese. Il breve interrogatorio si è concluso in poche battute ma nei prossimi giorni Barresi dovrà essere sentito anche dai sostituti della DDA che lo hanno incriminato nell’operazione Gotha 3 e che stanno indagando sui 19 mesi di latitanza e sulle tante coperture di cui ha goduto. Ieri intanto il gip di Barcellona, Sara D’Addea ha convalidato l’arresto di Salvatore Cottone il 38enne incensurato nella cui abitazione è stato sorpreso il latitante. Cottone rimane in carcere con l’accusa di favoreggiamento aggravato mentre il gip ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura distrettuale antimafia di Messina per la contestata aggravante mafiosa.   Cuttone aveva ospitato quella sera Barresi e gli aveva offerto un vassoio di chiacchiere che stavano consumando poco prima del blitz della Polizia. Barresi si sentiva sicuro era disarmato e non aveva preso alcuna precauzione. Sentiva di essere protetto dall’ambiente circostante, sapeva di essere un intoccabile, lui che gestiva gli affari illeciti del clan, che aveva in pugno gran parte dell’economia barcellonese e milazzese. Un vero capo, secondo il racconto dei pentiti, l’ultimo rimasto in libertà dopo la cattura dei boss eccellenti.

 

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