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Aliscafo non parte
da Milazzo, protesta
del sindaco di Lipari

Saltano le corse in aliscafo di Ustica Lines da Milazzo delle 18,00 e delle 19,00 e scoppiano le polemiche. A scatenarle il sindaco Marco Giorgianni, bloccato nella città del Capo con il segretario Udc Mario Paino, con l'assessore Gabriella Berzioli e costretti ad imbarcarsi sulla nave delle 18,30. «Quanto è avvenuto – ha detto il sindaco – non trova giustificazioni e non mi interessa che sull'isola non vi siano strutture adeguate per la sosta notturna. I servizi li devono svolgere. Chi è giunto a Milazzo ha detto che il mare è calmo e la Ustica salta addirittura entrambi i collegamenti. Voglio vederci chiaro: l'assessore Berzioli si è recata in Capitaneria per informarsi sul bollettino. Stiamo in ogni caso valutando –ha concluso il sindaco –di presentare un esposto ». Dalla Ustica Lines fanno sapere che i collegamenti sono saltati perché le condizioni meteomarine non sono favorevoli; nel canale ci sarebbero in particolare delle onde lunghe che rappresenterebbero un forte rischio per la navigazione notturna. Gli aliscafi, inoltre, sempre secondo fonti societarie, non potrebbero restare per la notte a Lipari in quanto non al riparo. A tal proposito si ricorda come la trasformazione di Porto Pignataro in scalo alternativo sia ancora soltanto una intenzione. Il prossimo 19 febbraio intanto sciopero di 24 ore di tutto il personale dipendente Siremar – Compagnia delle isole (naviganti e amministrativi). È stato proclamato dalle segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. I sindacati – si legge in una nota – denunciano la grave scorrettezza dell’azienda che da un lato dice di applicare tutti i contratti nazionali e aziendali e dall’altro procede unilateralmente alla loro revoca. Si contestano alla società l’as - senza di corrette relazioni industriali; la mancata revoca delle disdette contrattuali; la mancata osservanza di alcuni punti pattuiti nell’accordo del19 dicembre 2011; il mancato adeguamento degli organici ai sensi del CCNL; l’applicazione unilaterale dei contratti e dell’organizzazione del lavoro; la mancata armonizzazione contrattuale del personale amministrativo. Ed ancora, tra l’altro, il comportamento vessatorio nei confronti del personale e la mancata revisione dell’accordo sulle prestazioni minime nei servizi essenziali. I sindacati hanno spiegato che nell’incontro del 30 gennaio a Palermo non è stato possibile sottoscrivere alcun accordo per l’assenza del vertice aziendale e che l’azienda procederà ugualmente alla revisioni dei contratti come fatto nei mesi scorsi. In sostanza, Siremar-CdI è stata accusata di voler cancellare trenta anni di accordi e di diritti acquisiti. Agostino Falanga della Uiltrasporti nel ricordare che la società può contare su 55 milioni di euro l’anno versati dallo Stato ha ribadito come occorra «rispettare la Legge 108 e l'organizzazione del lavoro; non siamo d'accordo a sostituire la contrattazione integrativa aziendale con la premialità fermo restando che gradualmente si potranno scambiare degli aggiustamenti». Una giornata di sciopero è stata proclamata da Fedrmar Cisal per il 7 febbraio; per il 7 marzo, è la volta di Usclac, Uncdim e Smacd.

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