Le segreterie regionale di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno comunicato lo stato di agitazione di tutto il personale Siremar – Compagnia delle Isole ( naviganti e amministrativi) . I sindacati sono sul piede di guerra perché la società ha reso noto che se non si dovesse trovare un accordo dal prossimo 1 febbraio saranno disdetti i contratti con l’applicazione unilaterale di norme peggiorative in violazione del verbale di consultazione e di accordo del 19 dicembre 2011. Siremar – Cdi, in sostanza, viene accusata di voler cancellare trenta anni di accordi e di diritti acquisiti. I sindacati nel puntualizzare che si tratta di una società che percepisce dallo stato più di 55 milioni di euro l’anno , evidenziano , tra l’altro, che non intendono sostituire la contrattazione integrativa aziendale con la premialità. Una situazione che non fa che aumentare lo stato di preoccupazione delle popolazioni e in particolare degli operatori turistici insulari condannati all’incertezza. Anche perché, va ricordato, si temono ulteriori tagli di risorse nei collegamenti integrativi. "Non è possibile cancellare 30 anni di accordi e diritti acquisiti - afferma Agostino Falanga della Uiltrasporti - e non comprendiamo l'atteggiamento della compagnia delle isole che percepisce dallo Stato oltre cinquantacinque milioni di euro. Occorre Rispettare la Legge 108 e l'organizzazione del lavoro e non siamo d'accordo a sostituire la contrattazione integrativa aziendale con la premialità fermo restando che gradualmente si potranno scambiare degli aggiustamenti". Il sindacalista ribadisce che non è possibile "discriminare il personale del turno generale che costituisce del 50% della forza lavoro utilizzata e che occorre definire tutti gli aspetti che riguardano il personale amministrativo, ivi compresa la pianta organica e il mansionario con attenzione all'orario di lavoro che dovrà essere per tutti uguale".
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