Seguiva le sue giovanissime vittime nel bagno della scuola elementare, approfittando dei pochi attimi di distrazione dei maestri durante l'intervallo, e qui abusava di loro. Il mostro è un bidello di 65 anni dell'istituto 'Emanuele Filiberto' di Vimercate (Monza), arrestato il 4 febbraio scorso dai carabinieri della stazione locale per violenza sessuale aggravata proprio mentre era intento a toccare una piccola alunna. I militari lo stavano seguendo da tempo, da quando il 25 gennaio scorso una bambina di 10 anni aveva rivelato a una maestra di essere stata molestata dal bidello. Quella segnalazione è arrivata alla Procura della Repubblica di Monza e ha fatto scattare le indagini dei carabinieri, coordinati dal dott. Alessandro Pepé. Appostamenti, intercettazioni ambientali, registrazioni con telecamere nascoste hanno permesso di studiare il comportamento del pedofilo e di arrestarlo nel luogo che prediligeva: il bagno della scuola. Era qui che sorprendeva le sue vittime - secondo gli investigatori una decina - tutte bimbe tra i 10 e i 12 anni che toccava nelle parti intime. L'uomo, di origini sarde, sposato e padre di famiglia, è stato assunto nell'istituto di Vimercate otto anni fa dopo aver presentato una falsa attestazione relativa ai suoi trascorsi giudiziari. Al momento dell'assunzione, infatti, ha mostrato alla direzione un documento in cui era riportata una fedina penale immacolata, nascondendo così una grave condanna per reati sessuali ai danni di una ragazzina di 12 anni. Una storia risalente al 1971, quando approfittò della bambina in una chiesa in Calabria. Per questo, oltre all'arresto per violenza sessuale, è stato denunciato per falso ideologico in atto pubblico. Quando i carabinieri si sono presentati a casa sua per la perquisizione di rito, la moglie era scioccata, incredula dell'accusa rivolta a suo marito, accompagnato nel carcere di Monza. Gli investigatori hanno portato via un computer portatile e diversi dvd che ora saranno analizzati per accertare se contengano materiale illecito, magari legato proprio alle alunne dell'istituto di Vimercate. Inoltre i carabinieri stanno cercando di capire quanti sono gli episodi di cui è stato protagonista e quante le alunne che hanno subito le violenze. Intanto, il sindaco di Vimercate, Paolo Brambilla, ha espresso la sua solidarietà alle famiglie delle bambine promettendo tutto il supporto possibile, anche in sede processuale. "La notizia dell'arresto lascia me, con tutta l'amministrazione comunale e la città tutta di Vimercate pieno di sgomento e rabbia - ha commentato Brambilla - Questo inqualificabile gesto non può trovare nessuna comprensione in una comunità sana e attenta ai minori come è quella Vimercatese. Va respinto con determinazione e sdegno. A chi si è trovato coinvolto voglio potere offrire rassicurazioni che il Comune metterà a disposizione tutto ciò che è nelle sue possibilità in termini di assistenza e tutela al minore e ai genitori, anche dal punto di vista dei risvolti legali". ( ANSA)