Verrà effettuata stamane l’autopsia sul corpo di Andrea Bruno, il meccanico di 24 anni di Rocca di Caprileone, deceduto a seguito delle coltellate infertegli, lunedì mattina, da Sebastian Oriti, 20 anni, che si trova rinchiuso nel carcere di Messina con le accuse di omicidio aggravato e porto illegale di armi. Il sostituto procuratore di Patti Rosanna Casabona, che coordina le indagini guidate dai carabinieri, ha conferito l’incarico al medico legale Caterina Fabiano. Nell’attesa, il cadavere del ragazzo si trova nella camera mortuaria dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti. L’esito dell’esame autoptico sarà importante anche per il prosieguo delle indagini e la posizione dello stesso indagato che dovrebbe essere interrogato oggi, o al massimo domani, alla presenza del proprio legale di fiducia, l’avvocato Decimo Lo Presti. Rocca di Caprileone è un paese sotto choc per quanto avvenuto e non c’è affatto voglia di parlare dell’accaduto. Oltre alle manifestazioni di carnevale che sono state annullate lunedì e ieri, il sindaco Bernadette Grasso ha annunciato che nel giorno dei funerali di Andrea Bruno sarà proclamato il lutto cittadino. «Questa tragedia –dice il primo cittadino –nasconde un evidente disagio giovanile e saremo noi a cercare di capire le cause e le motivazioni del perché questi ragazzi si stanno chiudendo. Tutto nasce, e la tragedia avvenuta nel nostro centro lo conferma, da un disagio che non è fomentato dalla criminalità o da episodi di droga, ma perché ha racchiuso, ripeto, un disagio fra due soggetti per un episodio che non è stato capito e non è stato compreso e ne vanno cercate le ragioni. «C’è un fenomeno dilagante – ha aggiunto la Grasso –non solo a Caprileone ma anche nell’hinterland, legato a piccole criminalità ». E qui si accende la frecciata del sindaco: «Il nostro centro – conclude la Grasso senza mezzi termini – è stato un po’ trascurato come presidio dei carabinieri». Tornando alle indagini, è confermato che, da qualche tempo, i due giovani avevano dei dissidi, forse per una ragazza contesa, forse per qualche altro motivo. Su Facebook i due non se le erano mandate a dire e la prima scintilla era scoccata domenica sera, alla palestra comunale, durante una manifestazione danzante di carnevale. Ma dopo il litigio, ridotto a qualche spinta e occhi velati di minacce e nulla più, tutto sembrava essere rientrato alla normalità. L’inatteso epilogo, però, è avvenuto lunedì mattina quando Oriti, armatosi di un coltello da cucina sottratto nel cassetto di casa, ha atteso Bruno alle 8 quando la vittima usciva per andare a lavorare. E qui, nessuno può dirlo, se dopo qualche altra parola di troppo, l’omicida ha sferrato cinque coltellate al meccanico, delle quali una, che ha reciso l’arteria femorale, che sarebbe risultata quella della causa mortis (sarà l’autopsia odierna a stabilirlo con esattezza). Poi, con cinica freddezza, Sebastian Oriti ha gettato il coltello sulla strada, poi recuperato dai carabinieri, e si è avviato verso casa, senza cercare una disperata fuga, come se fosse pronto, dopo avere compiuto la sua missione, a finire dietro le sbarre. Anche ieri, intanto, malgrado la pioggia, è proseguito il via vai sul luogo dell’omicidio, che si trova davanti all’abitazione di Andrea Bruno, dei tanti amici del ragazzo ma anche di conoscenti. Nel dramma anche le famiglie dei due giovani protagonisti della tragica vicenda. La madre del ragazzo scomparso, che aveva in Andrea il suo unico figlio, è rimasta da sola mentre il padre dell’omicida è uno stimato meccanico e titolare di una autocarrozzeria del posto.