Un "sofisticato attacco" perpetrato attraverso i computer portatili di alcuni dipendenti, colpiti dagli hacker dopo aver visitato il sito di uno sviluppatore. La vittima è Facebook, il social network più grande al mondo con oltre un miliardo di 'amici, che pero' rassicura: "Non ci sono prove che i dati degli utenti siano stati compromessi". L'attacco - comunica Facebook sul proprio blog - è avvenuto lo scorso mese.
E da allora sono in corso indagini ampie. "Non appena abbiamo rinvenuto la presenza di un codice maligno abbiamo avvertito le autorità e avviato un'ampia indagine che é ancora in corso". E dalla quale "non ci sono prove" della compromissione di dati personali. Facebook spiega quindi che l'attacco è avvenuto quando alcuni dei suoi dipendenti, tramite i loro computer portatili, sono entrati su un sito di uno sviluppatore. I loro portatili sono stati 'contagiati' e successivamente 'bonificati'. Facebook ha in memoria dati personali, e quindi sensibili, di un miliardo di persone e a squadre specializzate al suo interno per individuare e rispondere a eventuali attacchi, che di recente negli Stati Uniti hanno riguardato anche Twitter, oltre che alcuni siti governativi e la Fed. Proprio Twitter agli inizi di febbraio ha comunicato che gli account di 250.000 dei suoi clienti erano stati vittima di pirati informatici "sofisticati". Nel prevenire possibili attacchi "abbiamo successo nella maggioranza dei casi" mette in evidenza Facebook, precisando di essere al lavoro " costantemente e a stretto contatto con gli ingegneri all'interno della società, con altre aziende e con le autorità per imparare il più possibile dall'attacco ricevuto e cercare di prevenire incidenti simili in futuro".
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